IN PISTA ULTERIORI REAZIONI E COMMENTI

| 29 Marzo 2024 | 0 Comments

(Rdl) ______

Dopo la pubblicazione, ieri sera, del nostro articolo in cui Graziamo De Tuglie già riportava le prime reazioni, oltre, naturalmente, a dare la notizia e ad esprimere le proprie valutazioni, questa mattina sono arrivate in redazione altri commenti alla decisione di ieri del presidente Emiliano.

Ne diamo conto qui di seguito riportandoli integralmente in ordine di ricezione. ______

SILVIA TARANTINO SINDACO PORTO CESAREO

E’ normale che dopo l’annuncio della sospensione dell’accordo di Programma per gli investimenti Porsche si accendano gli entusiasmi di chi sostiene “avevamo ragione noi“, “vinca il progresso e non il semplice sviluppo”. Esternazioni apparentemente condivisibili ma figlie della semplicità di giudizio. Principalmente perché sulla sospensione grava la riconsiderazione di aspetti procedurali, così come richiesta dalla Comunità Europea in seguito alla rivalutazione sulla pubblica utilità di questo progetto.

Ebbene, ai molti che mi hanno richiesto di esprimere un parare nel merito risponderò che la valutazione di “pubblica utilità” non è mai mancata da parte di questa pubblica amministrazione che ha voluto cogliere l’opportunità di effettuare opere pubbliche con i soldi di un investitore privato per dare un’accelerata alle tantissime necessità di riqualificazione di questo territorio di cui 500 ettari di nuova vegetazione accessibile a tutti i cittadini e i turisti, piste ciclabili di collegamento, parcheggi, l’allestimento di zone per il relax, lo sport e il godimento di spazi verdi oggi lasciati ad un’incolta boscaglia, rappresentano solo un esempio. Certo, se fosse stata costruita in compensazione al Progetto un’opera pubblica titanica sarebbe stato molto più facile coglierne immediatamente l’utilità almeno teorica, anche da parte di chi vive nell’estremo nord dell’Europa o di chi non conosce a fondo le nostre terre e non può rendersi conto di quanto qui manchino anche i servizi più basilari, come anche delle “banali” piste ciclabili o la possibilità di godimento dei parchi pubblici. Mentre qualcuno, magari abituato ad usare la bici per andare ovunque, e ad avere spazi verdi ben attrezzati ovunque, potrebbe considerare queste iniziative pubbliche anche datate o di poco conto sebbene qui da noi se ne abbia ancora un grandissimo bisogno, per i cittadini e per sostenere il turismo sostenibile.

Speriamo allora che questo arresto procedurale possa rappresentare la possibilità di rivedere il progetto in senso ancora migliorativo per la nostra comunità e che non debba invece risolversi senza conseguenze positive o peggio con conseguenze negative per la nostra bella Porto Cesareo. ______

COMITATO CUSTODI DEL BOSCO D’ARNEO

Nella serata del 27 marzo è stata diffusa la comunicazione della Regione Puglia riguardo la decisione del presidente Michele Emiliano di sospendere l’accordo di programma sul Nardò Technical Center riguardante l’ampliamento delle piste di collaudo Porsche. Non possiamo ancora cantare vittoria, ma questa notizia è il primo frutto del duro lavoro di chi in questi mesi ha investito tante energie per bloccare un progetto scellerato che implica la devastazione di un habitat prioritario tutelato dalle direttive comunitarie.

Solo pochi giorni fa, l’11 marzo, noi del Comitato Custodi del Bosco d’Arneo, insieme a Italia Nostra e al Gruppo di Intervento Giuridico, avevamo inviato una lettera alle istituzioni con la richiesta di sospensione dei lavori di ampliamento, ribadendo gli impatti ambientali drastici e irreversibili del progetto. La decisione di sospendere l’accordo di programma premia gli sforzi di mobilitazione e pressione dal basso che, come Comitato, abbiamo generato.

Il successo della nostra petizione, le decine di iniziative e dibattiti pubblici da noi organizzati nella nostra regione, il sostegno ricevuto dalla società civile tedesca e la disponibilità di tanti media a darci voce, dimostrano come mettere insieme impegno, sensibilità e capacità diverse porta a dei risultati.

Tutto ciò contrasta col silenzio assordante delle istituzioni nostrane, con la loro chiusura al dialogo e accettazione acritica di promesse di sviluppo, prosperità e altri miracoli. Il semplice consenso a concedere come contropartita il nostro Bosco d’Arneo la dice lunga sulle effettive capacità, disponibilità e interesse di certe amministrazioni a proteggere un bene comune. La lotta a difesa del bosco perciò non si ferma e per noi del Comitato ora comincia la parte decisiva. L’accordo è infatti solo sospeso, mentre dal Tar di Bari attendiamo la sentenza al ricorso che abbiamo depositato il 22 gennaio scorso con Italia Nostra e Gruppo di Intervento Giuridico, denunciando il danno ambientale irreversibile in un’area protetta, la mancata valutazione delle alternative e il mancato dibattito pubblico.

Perciò, adesso che i tempi sono delicati per i nuovi scenari che si apriranno, la mobilitazione continua con più slancio dopo questa bella notizia e presto annunceremo le prossime iniziative. ______

GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO 

GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO – con sede legale in Cagliari alla Via Grazia Deledda n. 39 e sede regionale in Bari alla Via Argiro n. 7 – accoglie con favore la decisione del Presidente Emiliano di sospendere l’accordo di programma siglato con NTC Porsche. La Regione Puglia dovrà ora trovare un nuovo equilibrio tra le esigenze di sviluppo economico e la tutela dell’ambiente dell’area interessata dall’intervento (SIC IT9150027 “Palude del Conte-Dune di Punta Prosciutto” sito nei Comuni di Nardò e Porto Cesareo, poi designato ZSC con D.M. 28.12.2018).

Il Piano di sviluppo di cui all’accordo di programma aveva già ricevuto valutazione negativa di incidenza ambientale da parte del Comitato Regionale VIA/VINCA del 28.7.2022, ratificato con determinazione del dirigente del Servizio VIA/VINCA n. 374 del 28.10.2022, che ribadiva la incidenza significativa e negativa sugli habitat e sulla base della valutazione generica e solo formale avanzata dal proponente dell’assenza di localizzazioni alternative disponeva “di proseguire il procedimento istruttorio dei requisiti della deroga dell’art. 6.4 e di valutazione delle compensazioni”.

Successivamente alla comunicazione di avvio dell’istruttoria tecnica sul Formulario di trasmissione alla Commissione europea sulle misure di compensazione ai sensi dell’art. 6, par. 4, della direttiva 92/43/CEE “Habitat”, giusta nota prot. 0158089.15-12-2022 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare, la stessa Direzione comunicava alla Regione Puglia, con nota prot. 0004104-12.01.2023 la necessità di procedere ad una riformulazione del Formulario in quanto il complesso delle opere previste avrebbe comportato una sottrazione significativa dell’habitat di interesse comunitario prioritario cod. 6220 “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea” e dell’habitat cod. 9340 “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia”. Ulteriori impatti significativi sono previsti per le specie vegetali Stipa austroitalica e Ruscus aculeatus.

Infatti, la contemporanea eliminazione della foresta, dell’area boscata, della gariga e della steppa, che costituiscono un complesso naturalistico integrato ed unico, è un pregiudizio tale da annullare la finalità per la quale lo stesso SIC è stato istituito; tanto emerge chiaramente anche dal parere dell’Ente Parco – che richiama il Piano di Gestione del SIC – secondo cui “oltre ai valori naturalistici legati alle “Macchie di Arneo” questa porzione di SIC risulta rilevante per la presenza di importanti mosaici di macchie basse, garighe, prati aridi e prati pascolo, di elevato valore conservazionistico. Si tratta infatti di mosaici in grado di ospitare importanti presenze faunistiche e floristiche e habitat di interesse comunitario o di interesse alla scala nazionale-regionale”.

Pertanto, è, quantomeno, opportuno che la Regione Puglia abbia deciso, sussistendone le gravi ragioni, di sospendere, ex art. 21-quater della legge n. 241/1990 l’efficacia del provvedimento di approvazione dell’accordo di programma, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione europea.

L’Avv. Filippo Colapinto del Foro di Bari – difensore nel giudizio promosso dalla predetta Associazione, unitamente a ITALIA NOSTRA APS, ILLAVACAVALLI – Onda Verde Facciamo Rete APS e il COMITATO CUSTODI DEL BOSCO D’ARNEO, dinanzi al TAR Puglia sede di Bari, avverso la delibera di approvazione del richiamato accordo di programma – spiega che tale decisione è intervenuta alla luce dell’impugnazione in sede giudiziaria del ridetto accordo (o, meglio, delle ragioni della medesima impugnazione): trattasi di opera ad iniziativa pubblica che comporta un investimento complessivo superiore ad euro 50 milioni, per cui risulta obbligatorio il dibattito pubblico, così come disciplinato dall’art. 7, comma 2, lett. a) della legge regionale n. 28/2017, ma mai espletato. A ciò aggiungasi che la procedura di deroga agli obblighi di tutela degli habitat in zona SIC è stata conclusa in difetto del presupposto necessario dell’assenza di soluzioni alternative – tanto sotto il profilo formale – essendosi addotte solo argomentazioni astratte e prive di riscontri – tanto sotto il profilo sostanziale – non essendosi effettuata alcuna simulazione dell’ipotesi alternativa 1 di realizzare le opere, in tutto o in parte, all’interno dell’anello nei pressi delle strutture NTC esistenti e senza pregiudizio degli habitat. ______

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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