VEGLIE INVESTE SUL SUO PARCO DI LUPOMONACO, MA RESTANO PROBLEMI

| 7 Giugno 2024 | 0 Comments

di Fabio Coppola ______ 

Il 23 maggio 2024 la Giunta Comunale di Veglie ha deliberato lo stanziamento di 15.000 euro per il collocamento di una struttura amovibile per finalità di protezione civile, quale presidio nella macchia mediterranea in contrada “Lupomonaco”. In sostituzione del centro visite carbonizzato nel luglio 2023 da un incendio originato in un terreno confinante e propagato nella macchia dal vento di tramontana. Reato che sembrerebbe rimasto impunito.

Lodevole l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di Veglie di investire nella salvaguardia di un ambiente naturale pregevolissimo.

Il centro visite veniva realizzato in legno nel 2008 con un cofinanziamento (circa 17.000 euro la parte del Comune di Veglie, l’importo restante il Gal “Terra d’Arneo”), per un totale di circa 70.000 euro.

Opera costosa e superflua, gestita solo per un anno dagli Scout, e mai più utilizzata da alcuna associazione o ente locale. Poi per circa quindici anni depredata dei pannelli fotovoltaici, dei sanitari, degli infissi in legno, e vandalizzata. Fino all’epilogo dell’anno scorso.

Pertanto sarebbe forse opportuno valutare anche altre possibilità di investire denaro pubblico per la salvaguardia della macchia mediterranea?

A Lupomonaco sedici ettari di superficie a macchia mediterranea sono di proprietà comunale, circa altri nove ettari ancora di proprietà privata. Sarebbe forse più vantaggioso spendere quindicimila euro per acquisire altri ettari per costituire un unico parco naturale?

I manufatti invecchiano, bruciano, crollano. Invece acquistare terra è per sempre. Se acquisisci un terreno, non te lo toglie nessuno, neanche il terremoto.

Infine ancora oggi diversi terreni confinanti con il parco sono ancora privi delle fasce protettive o “precese” larghe quindici metri, da realizzare entro il trentuno maggio di ogni anno come prescrive la vigente legge in materia di antincendio boschivo (L.R. n. 38 del 12/12/2016). Sarebbe stata proprio l’inosservanza di tale pratica preventiva a causare il rogo del centro visite lo scorso luglio.

Anche la strada sterrata che segna il confine sud del parco, che potrebbe fungere da tagliafuoco tra i terreni confinanti e il parco, è attualmente invasa da vegetazione.

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica

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