NOVITA’ EDITORIALI / “L’arbitrarietà del segno”, ROMANZO DI ANDREA DE BLASI IN UN’EDUCAZIONE SENTIMENTALE
di Raffaele Polo __________
Andrea De Blasi, classe 1989, laureato in Lettere classiche presso l’Università del Salento, è insegnante di italiano agli stranieri. Suo è questo romanzo d’esordio edito da Besa Muci (“L’arbitrarietà del segno”, pagine 288, 17 euro).
Dopo aver respirato l’immagine insidiosa di un mezzogiorno d’Italia mai ridotto alla mera versione-cartolina tanto cara ai turisti, senza però muovere prospettive ideologiche particolari, Gigi Picchio è il protagonista di questa storia.
Il personaggio nato dalla penna di De Blasi è la vittima designata a vivere l’unica avventura possibile al confine tra l’ultimo anno di liceo e la scelta del percorso universitario utile per allontanarsi da casa: si innamora senza essere ricambiato.
Tuttavia, questo innamoramento, per quanto in linea con l’ovvietà del destino di Gigi Picchio, crea l’alibi per la conquista di un’identità e avvia il motore degli eventi che lo spingeranno a smettere di essere Gigi per diventare Ludwig Specht.
Dal prologo, l’io narrante ci incalza con una serie di domande che preparano le mosse dei capitoli successivi e le relative geografie che fanno da sfondo: Corfù – costa nordoccidentale, Otranto – il Salento che si affaccia sulle montagne albanesi, Francoforte.
“Non credete anche voi che l’Erasmus sia un’interruzione delle vostre vite? Intendo, quando tornerete (…) la vostra vita riprenderà il solito vecchio corso. (…) Provate dunque a vivere questi mesi di Erasmus come se foste altre persone, e la prima cosa da cambiare è il nome”.
Il pretesto per uscire dalla bolla che tutto sospende nel sud asfittico è Aurelia, la regina nera, che Gigi Picchio incontra negli anni del liceo vissuti nella noia pericolosa della provincia salentina, una noia vinta con la passione per la musica e con il valore assoluto che permea questa lunga confessione in prima persona, l’amicizia.
Ecco i temi caldi del romanzo: la prima educazione sentimentale, gli incontri con gli amici traghettatori nelle prime fasi della vita, la distanza ideale per guardare con acutezza i paradisi perduti, la generazione Erasmus.
“Ci avete mai pensato? Quanti vorrebbero vivere la vita di un altro? Non di un’altra persona, beninteso. Lasciamo stare infatti l’invidia. Piuttosto, ditemi, quanti di voi vorrebbero vivere la vita di un altro sé?”.
Si presenta così Gigi Picchio, il protagonista de L’arbitrarietà del segno. Un ragazzo apparentemente scialbo, con una solida famiglia che lo incalza a restare nel Salento dopo il liceo, gli amici e la passione per la musica. Ma un giorno, incontra Aurelia, e tutto cambia. Gigi si rifugia nell’ossessione di un amore non corrisposto e per lui comincia l’epoca del risveglio. Osservando il mondo da un punto di vista inedito, parte per studiare in Germania, scopre a poco a poco il suo lato oscuro, così diventa un altro, si concede persino un altro nome, Ludwig Specht, si innamora di Christine e trova un amico carismatico, Nikos.
La voce di Andrea De Blasi, in una partita a scacchi ininterrotta tra intelletto e parola, è la corda con cui Gigi trae a sé il secchio dal fondo del pozzo, determinando le condizioni per un’avventura che ha come porto di partenza l’amore, ma scopre attraverso la vera amicizia di cercare la libertà.