SICCITA’ IN PUGLIA: CHE FARE?
di Graziano De Tuglie ____________
La cronaca assorbe la nostra attenzione tra notizie di stagione tipo la salubrità dei nostri mari, il numero delle prenotazioni turistiche, i costi di cabine e ombrelloni e le notizie sempre verdi, evergreen dicono quelli che parlano bene, come inchieste ai piani alti di enti locali, regione e comuni, o di enti pubblici sfiorando anche l’acquedotto pugliese.
Comincia un’altra estate.
Un elemento indispensabile dell’estate, specie nella nostra Puglia, è l’acqua ma dell’acqua non si sente parlare, a livello dell’informazione generale dallo scorso agosto 2024; ci sono state tante notizie, tante informazioni sulla risorsa acqua nei mesi sorsi, ma sono rimaste confinate nella nicchia di informazione specialistica, di settore. Una ghettizzazione incomprensibile per l’elemento basilare per la vita, l’acqua, la cui disponibilità nei territori pugliesi decresce costantemente.
In generale le statistiche ci dicono che lo scorso 2024 sono caduti 1660 millimetri di pioggi con un aumento di 700 millimetri rispetto alla media del decennio precedente, ma in Puglia le cose vanno peggio; secondo i più recenti rilievi statistici le riserve idriche pugliesi sono in netto calo.
Per fare un solo esempio la diga di Occhito (in provincia di Foggia, nella foto, ndr) alla data del 28 febbraio presenta una disponibilità idrica di 52.936.840 mc contro i 126.739.560 mc del 28 febbraio 2024 più che dimezzata. Situazione che riflette la disponibilità dell’intera regione aggravata dalla riduzione progressiva della portata dei pozzi con una falda sotterranea minata dalla proliferazione dei pozzi abusivi (alcune stime parlano di 200mila pozzi irregolari) e soggetta all’intrusione delle acque salate marine.
Queste dati reali non fanno notizia, non trovano spazio sulle prime pagine di tutti gli organi di informazione e sono tranquillamente ignorati dall’opinione pubblica, mentre chi amministra gli enti territoriali continua a trastullarsi nel piccolo cabotaggio di appalti e incarichi senza porre mano a piani pluriennali di ampio respiro nel settore del reperimento di nuove fonti idriche e nell’opera di riduzione delle colossali perdite dell’acqua convogliata nelle reti di adduzione.
Qualche sussulto si verifica quando, in piena stagione turistica estiva, viene adottata la misura di una restrizione dell’erogazione idrica, blande lamentele e poi tutto prosegue come sempre.
E’ un tema che si riflette in una serie di specchi deformanti che nascondono la drammatica realtà che diventa progressivamente più minacciosa. Dovrebbe essere giunta l’ora per rompere almeno alcuni elementi di questa galleria di specchi deformanti. _________
LA RICCERCA nel nosto articolo del 21 settembre 2022, ripubblicato il 16 marzo scorso
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