“Festa di compleanno”. I CINQUANTA ANNI DI ‘Rimmel’ DI FRANCESCO DE GREGORI: IL TOUR CELEBRATIVO HA FATTO TAPPA A LECCE CON UN CONCERTO ALLE CAVE DEL DUCA. MA CHE COSA E’ RIMASTO “fra le pagine chiare e le pagine scure” ?

| 5 Settembre 2025 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo ___________

Stasera è una festa di compleanno” – ha detto lui, ad un certo punto, dal palco.

E allora, che cosa è rimasto

fra le pagine chiare e le pagine scure” ?

Il tempo ruba i contorni a

quella foto in cui tu sorridevi e non guardavi”.

Troppe labbra spedite a un indirizzo nuovo, troppe facce sovrapposte a quella di chissà chi altro.

Ci vedo solo ricordi. I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo,
questo strascico di morte che noi lasciamo vivendo.

I cancelli davanti alla scuola, per quel che mi riguarda il Palmieri (la foto di copertina è tratta dal libro “Lecce nuovissima La città degli anni Settanta” di Michele Mainardi, e grazie a Filippo Montanari per la paziente ricerca e la gentile collaborazione).

Le assemblee – tante: di classe, di sezione, dei rappresentanti di classe, quelle generali – i cineforum affollati e fumosi, i dibattiti, i terribili anni di piombo, gli scontri, le battaglie fra ‘comunisti’ e ‘fascisti’, i giornali, i volantini cicl.inprop.

e gli scioperi, che, al di là della retorica ufficiale, poi in realtà si facevano per saltare l’interrogazione di greco e per andare a rintanarsi al Grunt, oppure a infrattarsi all’Università in qualche cantina buia dove noi.

Pablo è vivo” !?! Chiedetelo a Mario Monti, a Mario Draghi, a Matteo Renzi. Chiedetelo a Elsa Fornero.

Adesso Dio è morto. Marx pure e Nietzsche non sta tanto bene.

Adesso i leader studenteschi di allora, da una parte sono entrati in banca, fanno gli avvocati difensori degli interessi del Pci, che intanto ha cambiato nome e tutto il resto, oppure i fini dicitori degli outfit della casa reale inglese; dall’altra, fanno gli esponenti di governo del Msi, che intanto ha cambiato nome e tutto il resto, sì sì certo

hanno facce serene e cravatte intonate alla camicia

ma adesso han fatto carriera, non sono più seduti dalla parte del torto, occupano poltrone di prima fila, facendo gli illusionisti della memoria, che negano tutto anche a sé stessi di quel che era una volta, a fronte di quello che è adesso.

Gli americani se ne andarono dal Vietnam, in quel 1975: generale, la guerra è finita… E intanto, una dopo l’altra, ne sono scoppiate tantissime altre.

Il ‘privato’ non è più ‘pubblico’: “il personale è politico”, come si diceva allora, non se lo ricorda più nessuno.

Solo Francesco De Gregori, forse, che, nel furore ideologico di quegli anni, subì un sequestro di persona ed un processo pubblico da un improvvisato ‘tribunale del popolo’, per aver osato scrivere una canzone come ‘Rimmel’, o, peggio ancora, come ‘Buonanotte fiorellino’.

Ma dove gli era uscito quell’incredibile ‘Buonanotte fiorellino’?

Forse, era innamorato.

Gli uccellini nel vento non si fanno mai male
Hanno ali più grandi di me
E dall’alba al tramonto sono soli nel sole

Buonanotte, questa notte è per te

Di sicuro, innamorato non lo è più. Qualcosa dentro di lui di questa canzone confligge ancora: ieri sera, prima l’ha omessa dalla sequenza della scaletta, poi, non potendosi proprio esimersi dal farla, l’ha fatta alla fine, giusto in chiusura, massacrandola musicalmente, trasformandola cioè in un happening per ballare il valzer: ma “Buonanotte fiorellino” non è un valzer, non è fatta per ballare, era e non lo è più tutta un’altra cosa.

Forse, solo io, ma non ne sono più tanto sicuro.

Le Cave del Duca è, come dicono quelli che parlano bene l’italiano, una location maestosa, fra l’altro con un’acustica talmente dirompente, che le vibrazioni della musica rimbombano nel corpo degli spettatori in platea.

Il concerto è stato mediamente noioso, “tranquillo, una cosa per famiglie” – l’ha definito sul momento, accanto a me, il nostro critico severo Roberto Molle, del quale a parte potrete leggere il commento – sì ma troppo tranquillo, e triste. Come sono tristi le feste di compleanno, appunto, gli incontri e le cene fra vecchi compagni di scuola, le partenze, gli arrivederci senza sorriso sulle labbra, e gli addii.

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Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi, Politica

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