CONSEGNATE LE FIRME DEI CITTADINI CHE VOGLIONO IL REFERENDUM SUI FILOBUS
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Marcello Favale, a nome del comitato referendario, ci manda il seguente comunicato ___________
CONSEGNATE 7274 FIRME PER IL REFERENDUM CONTRO IL POTENZIAMENTO DELLA FILOVIA
“Con la consegna al Segretario generale del Comune di Lecce, dr. Giacomo Mazzeo, di 7274 firme che chiedono il referendum per l’abrogazione del progetto di incremento dell’impianto della filovia cittadina, si chiude la prima fase dell’impegno del Comitato di cui sono il portavoce. E’ il primo successo di questa iniziativa che condividiamo con i tanti cittadini che hanno voluto manifestare, con la loro firma, la volontà di riappropriarsi del futuro di questa città, iniziando dalla mobilità che è uno dei nodi qualificanti da sciogliere per una dimensione vivibile e sostenibile del nostro futuro. E’ solo un primo passo ma ci conforta l’attenzione e il seguito che questa iniziativa di democrazia diretta ha creato tra i leccesi, visto che i nostri banchetti di raccolta delle firme, in 38 giorni, si sono trasformati in altrettante piccole ‘agorà’ in cui si è discusso animatamente del progetto, meglio e più di quanto non abbia potuto fare il Consiglio Comunale.
Ora da Palazzo Carafa e dalla Commissione esaminatrice attendiamo una risposta che accetti questa iniziativa e programmi le sue scadenze temporali. Chi contesta la nostra decisione di indire un referendum contro la proposta di potenziamento del filobus in città, utilizza questo argomento retorico: ‘Evidentemente siete contro la mobilità sostenibile, non volete un trasporto pubblico più efficiente’. E’ lo stesso che venne usato venti anni fa quando si portò per la prima volta lo sciagurato progetto in città. Ma il Comitato in questi mesi ha documentato:
- Gli impatti sul paesaggio urbano con il posizionamento di ulteriori 900 pali, dei quali 400 in zona centrale
- La trasformazione irreversibile di alcune importanti strade centrali in corsie riservate esclusivamente ai mezzi pubblici, con la soppressione di parcheggi lungo queste strade;
- La previsione di oltre 8 milioni di euro per espropri di terreni privati per 137.000 mq di superficie, pari a circa 19 campi di calcio;
- L’inverosimile e stupefacente aumento dei passeggeri stimato per giustificare il potenziamento del filobus, anziché investire sui bus elettrici;
- Il surreale sondaggio condotto tra automobilisti leccesi che con fermerebbe il sostegno della cittadinanza a quest’opera;
- Gli enormi e non sostenibili costi di gestione, imposti dall’incremento chilometrico dei filobus rispetto ai bus ordinari, a carico della cittadinanza.
Questo non significa dire no alla mobilità sostenibile, ma proporre un modello di trasporto pubblico locale che la stessa analisi costi-benefici condotta dal Comune ha indicato come alternativa migliore: i bus elettrici, il mezzo più flessibile, che non richiede apertura di cantieri stradali, privo di minacce. L’iniziativa del Comitato, quindi, non si basa su un’opposizione politica o ideologica, ma sulle necessità della città, evidenziate in questi giorni dagli stessi cittadini, e da due nuovi elementi ineludibili, con i quali fare i conti per tempo: uno sociale, l’aumento progressivo dell’età media della comunità leccese; l’altro urbanistico, il nuovo PUG e il ribaltamento della stazione ferroviaria.
Per questo suggeriamo alla Giunta Comunale di abbandonare l’idea di potenziare la filovia per un impiego di più funzionali e meno impattanti bus elettrici. Predisponendo, al contempo, una campagna di sensibilizzazione nei confronti della popolazione leccese per l’utilizzo del trasporto urbano finalmente adatto alle esigenze di una città moderna, che non vuole snaturare quelle caratteristiche che l’hanno fatta conoscere ed apprezzare in tutto il mondo, come dimostrano gli aumenti di visitatori degli ultimi anni.
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