MAXI SEQUESTRO DELLA GUARDIA DI FINANZA A TARANTO: SOCIETÀ E CONSULENTI NEL MIRINO PER FRODE

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Una vasta operazione condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto ha portato all’esecuzione di un decreto di sequestro patrimoniale per oltre 3,4 milioni di euro. Il provvedimento, firmato dal gip del Tribunale ionico su richiesta della Procura della Repubblica, riguarda una società a responsabilità limitata attiva nel settore dei rifiuti, insieme a imprenditori e consulenti accusati a vario titolo di frode fiscale, truffa aggravata e associazione per delinquere.
Le indagini hanno fatto emergere un articolato sistema fraudolento che, tra il 2017 e il 2022, avrebbe permesso a tre società – poi confluite in un’unica realtà aziendale – di evadere le imposte attraverso l’utilizzo di fatture false per oltre 9 milioni di euro. A questo si sarebbe aggiunta la creazione di crediti fiscali fittizi, tra cui agevolazioni legate al piano “Industria 4.0” e agli investimenti nel Mezzogiorno, per un totale superiore ai 700mila euro. Parte di tali crediti era persino connessa a fondi del PNRR.
Secondo quanto ricostruito, il sodalizio criminale avrebbe potuto contare sulla collaborazione di imprenditori compiacenti, intermediari e consulenti, creando una rete di “cartiere” per mascherare le operazioni inesistenti e alimentare il flusso illecito di denaro.
Il sequestro ha colpito beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie riconducibili sia alla società sia agli indagati, fino a raggiungere la cifra equivalente ai profitti illeciti contestati. Contestualmente, sei persone sono state convocate per interrogatorio, con la Procura che ha avanzato richiesta di applicazione di misure cautelari personali.
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