L’INTERVISTA / DINO TROPEA: SUL WEB PER GENERARE CULTURA LIBERA E CONDIVISA

| 22 Ottobre 2025 | 0 Comments

di Cristina Pipoli ____________

“Credo che il web, quando è abitato con rispetto, possa generare cultura vera, popolare nel senso più alto: accessibile, libera, condivisa”.

Dino Tropea è lo scrittore sensibile che ci e si racconta del suo impegno tra parola, scrittura e umanità.

D– In data 11 ottobre è stato intervistato nel noto gruppo Fb ‘Segnalazioni Letterarie’. Ci racconta la sua esperienza?                                                                   

R- “È stata un’esperienza sorprendente per la sua semplicità e profondità. Nel gruppo Segnalazioni Letterarie ho trovato persone vere, appassionate, con il desiderio sincero di condividere emozioni, non solo libri. Parlare di ‘Lasciato Indietro’ lì è stato come tornare a casa. Non un’intervista in senso classico, ma un dialogo tra anime che riconoscono la fragilità come una forma di forza. Ho percepito un clima di ascolto, quasi una piccola comunità dove la letteratura non serve a mostrarsi, ma a capirsi.

D– I gruppi culturali nati su Facebook pensa siano utili per far conoscere un progetto?

R- “Sì, se restano autentici. Quando nascono dal bisogno di connettere e non di apparire, diventano luoghi preziosi. Il problema non è il social, ma l’uso che ne facciamo. I gruppi culturali possono essere nuove piazze di confronto, dove la parola torna a valere più del rumore”.

D– Più volte sono emerse le sue doti naturali in campo pedagogico, psicologico e sociologico. Ha intenzione di prendere dei corsi di studi al riguardo?                         

R- “Quello della laurea in psicologia e di tesserarmi come giornalista è un pensiero che sto coltivando. Non per un titolo, ma per una necessità personale. Mi interessa comprendere più a fondo le dinamiche dell’animo umano, i meccanismi che portano le persone a rialzarsi dopo una caduta o a ritrovare un senso dopo una perdita. Se studiare può aiutarmi ad accompagnare meglio chi vive un momento di fragilità, allora sì, lo farò. Credo che conoscenza e sensibilità, insieme, possano diventare strumenti di cura”.

D– Cosa pensa delle seguenti figure: educatori, antropologi, psicologi, sociologi?              

R- “Sono figure fondamentali. Gli educatori seminano futuro, anche quando il terreno sembra arido. Gli antropologi ci ricordano che ogni gesto ha radici profonde. Gli psicologi ascoltano ciò che spesso non riusciamo nemmeno a dire. I sociologi interpretano la società nei suoi silenzi e nelle sue contraddizioni. Li considero custodi di umanità. In un mondo che corre, loro insegnano a fermarsi e a capire”.

D– Ha una forte passione per il sociale che le consente di fare attivismo. Ci racconta alcune sue battaglie….                                                                                                     

R- “Le mie battaglie sono nate dall’incontro con la sofferenza degli altri. Lasciato Indietro (Armando Ediore) ed appunto la pagina Facebook Mai più lasciati indietro, ecco il link di riferimento

https://www.facebook.com/profile.php?id=61556245820032

non è solo un progetto: è una promessa. Mi batto contro l’indifferenza, contro quella forma di cecità che ci fa passare accanto a chi soffre come se non esistesse. Ho sempre creduto nell’attivismo gentile, fatto di piccoli gesti, parole giuste, ascolto. Ho collaborato con realtà che si occupano di disagio e reinserimento, e credo che la cultura possa diventare un ponte tra solitudine e rinascita”.

D– Quale sarà il suo prossimo appuntamento e quali saranno gli ospiti che parteciperanno al suo incontro?                                                                             

R- “Il prossimo incontro sarà a Torre del Greco il 24 ottobre presso la sala consiliare del comune, per questo ringrazio Laura Capone Editore ed le istituzioni locali che hanno facilitato l’evento. In questa occasione presenterò il mio secondo libro ‘Ombre e luci di un cammino’ dedicato al mio amico collega ed artista Cristoforo Russo. Mi auguro possa essere un abbraccio corale della città a Cristoforo”.

D- Torre del Greco cosa rappresenta per lei?                                                                

R-“Torre del Greco è una città che sento come un’estensione di me, un luogo dove il mare e la memoria si intrecciano. Sarà un evento che unisce letteratura, musica e testimonianze: non solo un momento artistico, ma un incontro umano. Tra gli ospiti ci saranno scrittori, artisti, operatori del sociale, persone che condividono il mio stesso sguardo sul mondo, voci che hanno qualcosa da dire e, soprattutto, da donare. Vorrei che chi verrà non assistesse, ma partecipasse. Che uscisse da quella serata con la sensazione di aver respirato qualcosa di vero, di aver trovato una piccola luce”.

D- Cosa rappresenta per lei la scrittura?                                                                            

R- “Scrivere, per me, resta un modo per restare umano. Un atto d’amore verso la vita, anche quando fa male”.

Category: Costume e società, Cultura

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