IL FILOSOFO SI SPOSA: AMORE D’AUTUNNO PER MASSIMO CACCIARI

| 25 Ottobre 2025 | 0 Comments

(g.p.) _________ Perché non si è mai sposato? – gli chiese anni fa in un’intervista per il Corriere della Sera Candida Morvillo, la quale con la sua sensibilità tipicamente femminile ebbe il merito di farlo parlare per la prima volta anche di argomenti personali, come le relazioni amorose o i pensieri cupi sulla vecchiaia arrembante. Lui così le rispose:

«Bisogna aver letto Nietzsche per capire cosa significa dire di sì, quando chiede: hai scavato il fondo della tua anima? Sei pronto a dire “per sempre”? Vale anche per essere padre; infatti, non ho avuto figli».

Lei lo incalzò:

Ha mai avuto il dubbio di sposarsi o no?

«Tutte le volte che ho amato».

E quante volte ha amato?

«È impossibile a dirsi… Dire amore è come dire popolo: ogni volta, è una cosa diversa».

Ma mai dire mai, anche se questo non l’ha detto il suo beneamento Nietzsche. Massimo Cacciari, l’intellettuale disorganico, la mente più lucida dell’intero panorama mondiale, capace di interpretare per far capire il presente, con qualche punta di lucida profezia, si sposa.

La notizia è di oggi. Sono state affisse le pubblicazioni sull’albo pretorio del Comune di Milano, dove avverrà la cerimonia, anche se non c’è ancora la data. Lui ha 81 anni. Lei, 52: è Chiara Patriarca, architetto, con la quale conviveva da pochi anni.

Nonostante la riservatezza della coppia, e malgrado il buco clamoroso di Dagospia che ormai non è più quello di una volta, avviato verso un inarrestabile declino, abbiamo qualche particolare in più, apparso ‘stamattina sul quotidiano veneziano Il Gazzettino:

“La convivenza tra i due va avanti almeno dai tempi del Covid, nel quartiere dei Navigli a Milano. Non era mai successo che Massimo decidesse di abitare nella stessa casa con una donna, ma con Chiara è diverso. Lei è simpatica, sa tenergli testa, non solo intellettualmente ma anche sul piano caratteriale”. 

Auguri ai promessi sposi!

Passasti con quella luce in pugno!
Dissi: “Non so, so molto poco dell’amore.
Giù c’è un abisso, lo conosco bene”.
Tu mi prendesti per la giacca,
metà del mio viso era già in ombra.
Dissi: “Corriamo, tu sarai la mia corsa.
Ti seguirò? Sono al tuo fianco adesso”.

ROBERTO CARIFI, “Amore d’autunno”, 1998 (Cit.)

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi

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