LA SICILIA DI FRANCESCO CAMASTRA, ARCHIVISTA DI MEMORIE COLLETTIVE

| 5 Dicembre 2025 | 0 Comments

di Cristina Pipoli ___________

“Qui a Canicattì abbiamo un castello, o meglio: i ruderi di un’ antico castello, risalente al periodo della dominazione araba in Sicilia. Si chiama Castel Bonanno”.

Conosco Francesco da tantissimi anni, spesso ci raccontiamo e ci confrontiamo sulle vicende che hanno toccato la Sicilia, ma anche l’Italia in generale negli anni più neri.

D- Quando nasce l’associazione Athena?

R- “L’ Associazione Culturale Athena nasce circa dieci anni fa”

D- Qual è la sua mission?

R- “La mission è quella di contribuire insieme ad altre realtà del territorio all’avanzamento sociale e culturale della nostra città, operando in tutti i campi”.

La Sicilia un territorio segnato da storia, reperti archeologici e da umini giusti che non si sono piegati a un sistema scorretto, semmai l’hanno denunciato e trasformato.

D- E in qualità di responsabile amministrativo, Lei che cosa fai?

R- “Il mio compito è proporre eventi culturali: in pratica sarei un promotore culturale, tenendo sempre in debito conto le peculiarità della città. Ovviamente la nostra azione, anche se il nostro centro operativo è Canicattì, città dell’agrigentino, collaboriamo anche con associazioni dei territori dell’intera provincia e anche a livello regionale,come Sicilia Antica, realtà archeologica siciliana. Proprio adesso sono in contatto con diverse riviste del settore archeologico nazionale, visto che Canicattì ha nel suo territorio una località nata nel periodo ellenico”.

Ascolterei per ore Francesco, è grazie anche a lui se nel territorio siciliano avviene un’educazione e uno sviluppo mirati.

D- Come descriverebbe la Sicilia ai forestieri?

R- “Come descriverei Canicattì e la Siciliaai forestieri? Ci sarebbe molto da dire a livello turistico e culturale, ma visto che tra i nostri temi c’è la Legalità vorrei ricordare che nella mia associazione sono transitati parenti di eroi dell’antimafia, come dimenticare, in tal senso, la nipote di Paolo Borsellino o il pronipote del leggendario poliziotto italoamericano Joe Petrosino? O i due eventi sul magistrato e beato canicattinese Rosario Livatino?

Concludo con quanto ci ha detto il Procuratore della Repubblica di Avellino,venuto a presentare il suo libro Un giudice come dio comanda: – Chi vuol conoscere il Beato Rosario Livatino,deve venire a Canicattì, parlare con le persone che l’ hanno conosciuto e soprattutto visitare in religioso silenzio la sua casa natale dove lui è nato e vissuto sino a quella tragica mattinata”.

Francesco, voce calma, sguardo sicuro, portamento elegante, sorridente e positivo, è un vero archivista di memorie collettive. Ci sono tanti modi per essere una persona giusta, uno di questi è mantenere viva la memoria di chi in Sicilia si è impegnato onestamente per cambiare un sistema malato.

Category: Costume e società, Cultura

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