SCATTATO ALL’ALBA UN MAXI BLITZ CONTRO LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA NEL SALENTO DECISO DALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI LECCE. MISURE CAUTELARI PER 14 PERSONE

di Flora Fina _____________
È scattata all’alba una vasta operazione antimafia che ha interessato contemporaneamente più territori del centro-sud Italia. I carabinieri del Comando provinciale di Brindisi, con l’ausilio di reparti specializzati dell’Arma, hanno dato esecuzione a quattordici provvedimenti restrittivi disposti dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, su impulso della Direzione distrettuale antimafia.
Le misure, in gran parte custodie cautelari in carcere, riguardano persone accusate, a vario titolo, di far parte di un’organizzazione di stampo mafioso e di aver commesso numerosi reati collegati, tra cui estorsioni, usura, truffe ai danni dello Stato, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e gravi episodi di violenza.
Si tratta di:
Daniele Vicentino, 52 anni, di Mesagne; Tobia Parisi, 44 anni, di Mesagne; Francesco Sisto, 52 anni, di Brindisi; Americo Pasimeni, 55 anni, di Mesagne; Alessio Curto, 25 anni, di Mesagne; Antonio Tarantino, 41 anni, di Mesagne; Matteo Primiceri, 30 anni, di Mesagne; Stefano Iacolare, 38 anni, di Brindisi; Antonio Bruno, 35 anni, di Torre Santa Susanna; Giuliano Notaro, 35 anni, di Squinzano; Antonio Romano, 27 anni, di Mesagne; Annalisa Gravina, 37 anni, di Mesagne; Francesco Girardo, 32 anni, di Mesagne e Marco Ruggio, 44 anni, di Squinzano.
Contestualmente è stato disposto il sequestro preventivo di un immobile e dell’attività commerciale al suo interno, ritenuti il fulcro operativo del gruppo criminale, per un valore complessivo stimato intorno ai 600mila euro.
L’indagine, sviluppata tra il 2020 e il 2022 dal Nucleo investigativo di Brindisi sotto il coordinamento della Dda di Lecce, ha preso avvio dopo il ritorno in libertà di un detenuto ritenuto vertice dell’organizzazione, già riconducibile al clan della Sacra Corona Unita noto come “Pasimeni–Vitale–Vicientino”.
Gli accertamenti hanno evidenziato come il sodalizio non avesse mai interrotto la propria attività, mantenendo ramificazioni anche nel territorio brindisino e collegamenti con altri gruppi criminali. Secondo quanto emerso, il comando dell’organizzazione sarebbe stato esercitato anche dal carcere, attraverso una rete di intermediari incaricati di trasmettere ordini e direttive operative.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire la struttura gerarchica del gruppo e il sistema di controllo imposto sul territorio, basato su intimidazioni, aggressioni e richieste estorsive sistematiche. Una parte consistente delle entrate illecite derivava dal traffico di droga e dal cosiddetto “contributo” imposto agli spacciatori locali, somme destinate al sostentamento dei detenuti e delle loro famiglie. Parallelamente, il sodalizio avrebbe gestito prestiti usurari e attività di riciclaggio attraverso circuiti illegali di giochi e scommesse online.
Nel corso dell’inchiesta, l’azione costante delle forze dell’ordine ha portato anche all’arresto in flagranza di ulteriori tredici persone e al sequestro di oltre due chilogrammi di stupefacenti, tra cocaina, marijuana e hashish. Complessivamente, il procedimento penale coinvolge trentaquattro indagati.
L’operazione rappresenta un duro colpo alle dinamiche criminali radicate nel territorio e conferma l’attenzione costante degli investigatori nel contrasto alle organizzazioni mafiose attive nel Salento e nelle aree limitrofe.
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