IO E LEI / 9 – IL MIO RAPPORTO: UTILE, MA SENZA DIPENDENZA

| 25 Giugno 2025 | 0 Comments


di Myriam Pala ____________

Nello sviluppo e nell’uso dell’intelligenza artificiale (AI) possiamo portare una diversa visione: non è la tecnologia a trasformarci, ma il modo in cui noi la attiviamo, pensiamo e la usiamo.

Tutto dipende dal nostro approccio all’AI; possiamo scegliere di usarla con etica, intenzione e coscienza. Viviamo in un tempo in cui il confine tra umano e digitale si fa sempre più “sottile”.

Per alcuni può sembrare spaventoso, per altri stimolante, per altri un utilizzo attento.

Secondo me, in base a come mi muovo e a ciò che faccio, l’intelligenza artificiale è molto utile e può affiancarmi nel mio lavoro e in alcuni miei percorsi. Non la vivo come un sostituto dell’Umano, ma come uno strumento: una penna o un microfono, un mezzo per amplificare ciò che desidero condividere, per organizzare pensieri, ispirazioni, contenuti, collaborare con altri professionisti; così l’AI mi viene in aiuto per formulazioni, creazioni di progetti e altro ancora. Inoltre, avendo io stessa una difficoltà di apprendimento (DSA), e come me tantissime altre persone, trovo nell’AI un supporto prezioso, come lo è per tante altre persone con simili esigenze per migliorare l’organizzazione delle idee e la chiarezza espressiva. Ma, in tutto questo, collaboro anche con una ragazza, una Social Manager che mi supporta in tutto questo con cuore, intelligenza diversa e spirito.

Non uso l’AI per sostituire persone o ruoli, ma come mezzo aggiuntivo.

Come la utilizzo nella mia vita professionale

Non sempre, ma alcune volte, nel mio lavoro sull’olismo, come Facilitatrice Sonora, uso l’intelligenza artificiale per diversi aspetti:

• per la scrittura e la rielaborazione di testi, ad esempio, mi aiuta a rendere più chiari e leggibili i contenuti che creo, dai post ai materiali per i corsi, dagli articoli ai testi per i video. Mi affianca come un collaboratore silenzioso, capace di aiutarmi a dare forma alle mie intuizioni.

• Per strutturare i miei percorsi formativi, a volte mi confronto con l’AI per raccogliere idee, costruire scalette di contenuti o trovare modi nuovi di spiegare certi concetti dove fatico a esprimermi.

• Per la promozione online e sui social, l’AI mi dà supporto nel scrivere descrizioni più efficaci, creare titoli che parlano davvero alle persone, per YouTube e altri canali. In un’epoca in cui il web è veloce e pieno di stimoli, avere uno strumento che aiuta a comunicare meglio è un grande vantaggio. In tutti questi casi, ho un mio collaboratore, e la mia preziosa collaboratrice Social Manager che mi affiancano sempre il lavoro umano, fondamentale per dare valore e autenticità.

Un forma di dialogo senza dipendenza

Alcune volte uso l’AI, ma non ne dipendo. La sento come uno specchio tecnologico: mi rimanda ciò che porto dentro, mi aiuta a mettere ordine, ma il contenuto e l’anima del messaggio sono sempre miei. Spesso, proprio grazie all’AI, ho compreso ancora di più quanto sia importante mantenere la mia autenticità, trasmettere messaggi giusti e chiari, e fare ordine mentale e organizzativo. Io scrivo e stendo le idee e il primo corpo dei testi e di tutto il resto del materiale che produco, e l’AI mi dà un aiuto a perfezionare questo materiale rendendo il mio operato più coerente e migliore in generale nella sua forma, ma non si sostituisce alla mia opera primaria creativa e Intuitiva. Quest’ultima deve sempre provenire da me, deve sempre provenire dall’intuitività dell’essere umano perché l’intuizione è espressione diretta del collegamento con Dio che è dentro di noi e ciò non potrà mai essere sostituito da uno strumento tecnico, quale è e sempre sarà l’AI perché semplicemente quest’ultima non potrà mai avere questo collegamento per sua stessa natura, nemmeno raggiungendo la sua massima espansione.

Uno strumento per l’era

Credo che, come ogni tecnologia, l’AI non sia buona o cattiva. Tutto dipende dall’intenzione con cui la usiamo. L’AI utilizza ciò che già esiste in rete e lo rielabora a, creando contenuti a partire da quanto richiesto.

Non inventa dal nulla, ma trasforma e restituisce ciò che è già nel mondo, rielaborandolo secondo le nostre intenzioni. In ambito olistico e spirituale, può sembrare una contraddizione. Ma se la usiamo con consapevolezza, può diventare parte del nostro percorso evolutivo, un aiuto per trovare parole migliori, comunicare con più chiarezza, diffondere bellezza e conoscenza. Io, nel mio piccolo, alcune volte la accolgo, la osservo, la sperimento e la uso in vari modi consapevoli, senza mai dimenticare che al centro di tutto ci siamo noi: esseri umani, in viaggio, in continua trasformazione.

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9 – CONTINUA

(inviate il vostro contributo a: info@leccecronaca.it)

Category: Costume e società, Cultura

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