POLVERE DI STELLE / EDWARD G. ROBINSON, BRUTTO, BRAVO E CATTIVO

| 29 Giugno 2025 | 0 Comments

di Elena Vada ____________

Una delle facce cattive più note di Hollywood, di cui pochi ricordano il nome: Edward G. ROBINSON, nome d’ arte di Emanuel Goldenberg  nato a Bucarest – Romania, il 12 dicembre 1893.

Visse in una comunità yiddish, nel suo paese, fino all’età di 9 anni.

Gli fu chiesto perché aveva cambiato nome in E. G. Robinson, e lui rispose: “La “G” non vuol dire nulla, può stare per God (Dio in inglese) o per gangster”, ma in realtà E.G. stava per Emmanuel Goldenberg; solo in un secondo momento decise di dare alla E. il significato di Edward.

Laureato alla Columbia University, alternò l’attività cinematografica a quella teatrale.

Non era bello. Anzi, aveva il fisico (basso e tozzo) adatto ad impersonare i delinquenti e gli affaristi corrotti, quelli delle cronache dei giornali nell’America dei suoi tempi e, aveva pure, un ghigno antipatico, così, rimase sempre, legato al ruolo di gangster e del pericoloso psicopatico.

In realtà era un attore eccezionale, ma poche volte ebbe la possibilità di dimostrarlo, con parti diverse.

Registi intelligenti e intuitivi come Lang, Ford e Wilder provarono a ribaltare quella sua immagine cinematografica, senza successo.

Robinson non ebbe, ad Hollywood, lo spazio e le occasioni, che davvero meritava. 

È nel ruolo del folle capitano di una nave di Sea Wolf (Il lupo dei mari, 1941) di Michael Curtiz, o nel ruolo dell’assicuratore arguto e bonario di Double Indemnity (La fiamma del peccato, 1944) di Billy Wilder, o in quello del tormentato professore di criminologia di The Woman in the Window (La donna del ritratto, 1945 – bellissimo, consigliato) di Fritz Lang (foto), che dimostra d’ essere immenso.

Questi ruoli, infatti, rivelarono altri e più raffinati aspetti della sua recitazione. 

Oggi però ci si ricorda soprattutto (o solo) del rude e malavitoso Rico. 

Tra gli anni trenta e i primi anni quaranta, Robinson s’ impegnò in molte cause progressiste, anche con denaro.

Impegno che pagò a caro prezzo durante il maccartismo.

Adorava la pittura tanto da arrivare ad avere, verso gli anni Cinquanta, una delle più prestigiose collezioni di quadri di tutto il mondo. 

Disse:   

“Se fossi stato solo un po’ più alto e un po’ più bello, o qualcosa del genere, avrei potuto interpretare tutti i ruoli che ho interpretato, e molti altri ancora.

Per questo handicap, sono stato molto più bravo di altri, come attore. 

Mi ha impedito di interpretare certi ruoli che avrei potuto interpretare, ma poi ha impedito ad altri di interpretare i miei, quindi non so se non sia del tutto equilibrato”.

Per durare bisogna essere autentici.

Sebbene fosse noto soprattutto per aver interpretato uomini crudeli, feroci, spesso assassini, in realtà era molto amato e rispettato, nella vita privata, essendo un tipo sensibile, tranquillo e gentile.

Edward G. Robinson morì a causa di un cancro alla vescica, il 26 gennaio 1973 nella sua casa di Los Angeles, California (USA). Aveva 79 anni.

Alla sua morte, lasciò un patrimonio del valore di 2,5 milioni di dollari, costituito in gran parte da rare opere d’arte.

A poche settimane dalla morte, l’Academy of Motion Picture Arts, quasi per scusarsi di non aver mai citato Robinson, neanche per una nomination, decise di insignirlo con un Oscar speciale alla memoria, per il suo lungo e straordinario contributo alla storia del cinema americano.

L’ American Film Institute ha inserito Robinson, al ventiquattresimo posto tra le più grandi Star della storia del cinema.

Consapevole e convintissima, vi dico che fu davvero un gigante nella recitazione, migliore di tanti ‘belloni’ pluripremiati. 

Hollywood non riconosce e premia i brutti e cattivi. NOI SI.

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32 – continua )

Category: Cultura

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