IL PRANZO DELLA DOMENICA / A BORGAGNE CON PIERO SARACINO E L’ AMICO SUO PIU’ SINCERO, UN CONIGLIO DAL MUSO NERO

| 10 Agosto 2025 | 0 Comments

di Raffaele Polo _____________ 

Confesso una cosa: non ci tengo particolarmente ai premi (soprattutto a quelli letterari), ma mi ha sempre intrigato moltissimo il Premio ‘Vrani’ che, a Borgagne, viene assegnato, ogni anno, a una personalità che ha diffuso e valorizzato il nome del Salento….

Oggettivamente, mi sono fatto l’esame di coscienza: sin dagli anni Settanta, quando nessuno parlava di Salento, di dialetto e di letteratura ‘locale’ ho sempre pubblicato, scritto e diffuso l’argomento ‘Salento’. E mi vanto di aver dato alle stampe il primo romanzo tutto in dialetto leccese, ovvero ‘Diariu de nu uài’ con sottotitolo ‘Un curioso accidente’. Eravamo nel 1997 , tempi lontani, lontanissimi, scrivevo alacremente su Puglia, Quotidiano, La Notizia,  ero nel mondo delle Radio e Tv, sempre a propagandare il Salento: a Radio Salento, nella rubrica ‘La Pignata’ delle ore 11, ho lanciato e ospitato tutti i maggiori nomi salentini, da Raffaele Protopapa, Cesare Monte, il Canzoniere Grecanico, Niny Rucco, Rocco Cataldi e via discorrendo. Per non parlare, poi, di ‘Arco di Prato’ che  Telesalento diffondeva con la supervisione di Fulvio Monaco….

E anche nella editoria è continuata la preferenza per il Salento: tutti i romanzi  pubblicati con Cingolani (Gite nell’irreale, Lo stemma di Lecce)e  ‘Una storia leccese’ edita con Il Grifo. Tanti libri con Lupo Editore (ricordo ‘Le fiamme di Supersex’, Storie dal Salento e altri, tanti altri),  l’editrice La Notizia e Libreria Antica Roma, fino a Pensa (Leccesità) e Robin (Le inchieste di Rizzo): infine con  I quaderni del Bardo di Stefano Donno (Edoardo e l’ultimo sogno, ma ce ne sono molti altri) e Il Raggio Verde (Come eravamo, Taccuino introduttivo dell’Arte nel Salento, Taccuino della Letteratura nel Salento…)

Insomma: Salento, sempre Salento a 360 gradi.  Oltre alla costante attività di giornalismo, sempre dedicato a testimoniare il territorio…

Da ultimo, la presenza nel prestigioso quotidiano Leccecronaca dell’amico Giuseppe Puppo.

Ora, mi sono detto, perchè il premio Vrani non me lo riconoscono mai? Neanche una citazione, un codicillo, niente.

E sono andato a trovare il deus ex machina di questo premio, a Borgagne ho parlato con Piero Saracino. L’ho incontrato di domenica al Circolo Culturale, attorno a noi fervevano i preparativi per una sagra, c’erano tante cuoche del paese che preparavano le tradizionali leccornie locali (avete mai assaggiato le doppiette di melanzane? Veramente squisite). 

Piero è stato cordiale gentilissimo, come sempre. E mi ha invitato ad assaggiare … Ecco, allora, questo singolare ‘Pranzo della domenica’ (Cicero pro domo sua) che mi sono procurato da solo…

«Ma tu, Piero, sei sempre qui, indaffaratissimo, a preparare, dirigere, anche assaggiare: a proposito, quali piatti preferisci?»

«Tutti, purchè facciano parte della cucina povera, della nostra cucina…»

«Piero, vengo subito al dunque: c’è la possibilità che, in un prossimo futuro, la mia candidatura per un Premio Vrani venga accettata?»

Piero mi guarda e sorride: accarezza un bellissimo coniglio nero, che gongola e si gode i complimenti del padrone, masticando anche lui qualcosa di commestibile.

«Questo è Filippo, il mio migliore amico, ci capiamo con uno sguardo. Dicevi?»

«Piero, che speranza ho io di essere preso in considerazione per questo premio che riconosce chi pubblicizza il Salento?»

«Perchè lo chiedi a me? C’è un comitato che si occupa di questo… Pensa che anche io, che mi occupo da sempre di queste manifestazioni, non ho mai ricevuto nulla… Ma non parliamo di questo, è ancora prematuro…»

«Piero, so che sei incorruttibile, ma posso sperare in una tua parolina a mio favore? Se ti capita, se ti è possibile, in nome della nostra vecchia amicizia…»

Piero accarezza Filippo, non dice nulla, con lo sguardo mi indica il piatto ricolmo di ‘doppiette’. Non posso resistere: troppo buone, sono veramente il vanto di Borgagne. Altro che il Premio Vrani che, si vabbè, ne parleremo….

N.B. Ma non solo le ‘doppiette’: ho gustato i peperoni, i ‘morsi’, le focacce, le bombette, le orecchiette e le bruschette. Anche Filippo ha continuato a ruminare, felice…

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( 64 ‐ continua )

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Category: Costume e società, Cultura

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