POCHE OCCASIONI E POCHE EMOZIONI, LOGICO 0 A 0 FRA LECCE E SASSUOLO
(Rdl) ____________ In un pomeriggio autunnale di tempo incerto, ma di temperatura mite e senza vento, agli ordini del signor Valerio Crezzini di Siena, Eusebio Di Francesco e Fabio Grosso mandano in campo, rispettivamente:
Falcone – Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo – Coulibaly, Ramadani, Berisha – Pierotti, Stulic – Morente.
Muric – Walukiewicz, Idzes, Romagna, Doig – Vranckx, Matic, Thorstvedt – Berardi, Pinamonti, Laurienté.
Nei primi minuti, padroni di casa propositivi e aggressivi, ma senza riuscire a creare pericoli: fuori, una conclusione di Ramadani al 4′, fra le braccia di Muric quella di Danilo Veiga al 12′.
Gli ospiti si riorganizzano per fare gioco, ma non trovano spazi in avanti: Laurienté, dalla distanza, facile per Falcone, al 18′, poi al 23′ un calcio d’angolo che rimane senza esito.
Partita bloccata, le due squadre si affontano in maniera propositiva, ma non riescono ad affondare il colpo, inevitabilmente reti bianche quando se ne va la prima mezz’ora.
Occasione per il Lecce al minuto 39: ripartenza veloce, tre contro tre, Stulic si accentra e conclude con il piattone di mancino, palla fuori di un soffio.
Così, dopo un primo tempo, in cui i pardroni di casa sono sembrati più pericolosi e propositivi, gli ospiti più timidi e guardinghi, squadre negli spogliatoi per l’intervallo.
Niente di importante nei primi minuti della ripresa.
Al minuto 49, squillo del Sassuolo sul lato sinistro: sovrapposizione di Doig, cross rasoterra, Pinamonti non ci arriva per un soffio.
Comincia la girandola delle sostituzioni col doppio cambio deciso da Grosso: dentro Pierini e Iannoni, fuori Vranckx e Laurienté.
Gioco spesso frammentario e interrotto: un’ora di partita se n’è andata, mezz’ora più recupero al termine, reti bianche consolidate.
Doppio cambio anche per Di Francesco: dentro Camarda e Helgason, fuori Stulic e Coulibaly.
Al minuto 66, finisce fuori una conclusione dalla distanza di Pinamonti. Da dimenticare, quella di Berisha al 69′.
Candé e Cheddira per Romagna e Pinamonti fra gli ospiti, Banda per Pierotti fra i padroni di casa.
75′: Helgason salta Matic e va alla conclusione da fuori area: palla forte e schiacciata, è bravo Muric a bloccarla.
Un quarto d’ora più recupero al termine.
Niente di notevole.
La partita si scalda nei minuti finali: ammoniti prima Berardi e poi Veiga.
Entrano anche Pierret e N’Dri, al posto di Berisha e Morente.
Gli ospiti guadagnano campo, padroni di casa in calo fisico.
Inserimento di Thorstvedt che tenta la conclusione di sinistro, poi sul rimpallo ci riprova Cheddira, Falcone blocca sulla linea.
Quattro minuti di recupero.
Pierini di potenza calcia verso la porta ma colpisce in pieno la faccia di Tiago Gabriel! Il difensore cade a terra, interviene lo staff medico.
Il gioco continua fra le proteste giallorosse, il Sassuolo conquista un calcio d’angolo, rimasto senza esito.
Non succede nient’altro, in un finale nervoso, con tensioni in campo, che si prolunga per sette minuti.
Partita mal gestita dal signor Crezzini, che si è dimostrato un mediocre direttore di gara, con alcune decisioni diciamo assai discutibili, seminate per tutto il campo e per tutta la partita.
Per il resto, un punto a ciascuno che muove la classifica, si dice così, no?
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