LECCE, TRAGEDIA IN CANTIERE: OPERAIO MUORE FOLGORATO DURANTE LAVORI

(f.f.)__________
Un grave incidente sul lavoro è costato la vita questa mattina a un operaio di 67 anni di origine albanese, residente nel capoluogo salentino. L’uomo è rimasto folgorato mentre era impegnato in alcuni lavori edili nella zona di via Vecchia Frigole, in aperta campagna.
Secondo una prima ricostruzione, la vittima stava collaborando alla costruzione di un muretto a secco quando, per cause in corso di accertamento, la pompa per l’impasto del cemento avrebbe urtato i cavi dell’alta tensione. L’impatto con i fili elettrici ha generato una violenta scarica che ha colpito in pieno l’operaio, folgorandolo all’istante.L’allarme è stato lanciato immediatamente dai colleghi presenti, che hanno chiesto l’intervento dei soccorsi.
Sul posto sono giunti in pochi minuti i sanitari del 118, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile: per l’uomo non c’era più nulla da fare.
In via Vecchia Frigole sono intervenuti anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce per mettere in sicurezza l’area e il macchinario coinvolto. Presenti inoltre gli agenti della polizia di Stato, i carabinieri e il personale dello Spesal, incaricato di eseguire i rilievi tecnici e di verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.Su disposizione del magistrato di turno, la salma è stata trasferita presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” per i successivi accertamenti.
L’autorità giudiziaria ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche dell’incidente e valutare eventuali responsabilità.La comunità locale, sconvolta dalla notizia, si stringe attorno ai familiari dell’uomo, descritto come un lavoratore esperto e instancabile. L’ennesimo tragico episodio che riaccende i riflettori sul tema della sicurezza nei cantieri, troppo spesso teatro di incidenti fatali.
Category: Cronaca



























Lecce, 29 ottobre 2025 – Ancora una tragedia sul posto di lavoro. Limos Allushaj, operaio albanese di 67 anni, è rimasto folgorato mentre lavorava alla realizzazione di un muretto a secco per conto di una ditta edile locale.
L’incidente è avvenuto questa mattina nella periferia leccese, vicino via Vecchia Frigole. La magistratura, lo Spesal e le forze dell’ordine hanno ora il compito di accertare la dinamica dell’incidente.
“Cgil Lecce e Fillea Lecce esprimono il più profondo cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia, ai colleghi ed agli amici di Limos Allushaj”, dicono Tommaso Moscara e Luca Toma, segretari generali provinciali di Cgil e Fillea.
Suona quasi come una beffa che la tragedia odierna arrivi dopo l’annuncio del dl Sicurezza da parte del governo. “Un provvedimento dal quale non ci aspettiamo certo che possa impedire le morti sul lavoro, ma i cui contenuti lasciano seri dubbi sulla reale efficacia in termini di innalzamento di sicurezza sui cantieri”.
È il sesto incidente mortale registrato in provincia di Lecce nel settore dell’edilizia da ottobre 2024. Una serie nera cominciata alla fine dello scorso anno con tre drammi nei cantieri: le morti di Maurizio Misciali, 47enne di Collemeto, Silvio Perrone, 71enne di Nardò, e Antonio Greco, leccese di 72 anni. Il primo schiacciato da un camion in manovra durante l’allestimento del cantiere (24 ottobre); il secondo caduto dal primo piano mentre prendeva delle misure in un condominio quasi ultimato nel centro di Lecce (5 novembre); il terzo precipitato da un terrazzo per il cedimento di un parapetto (23 novembre). Nel 2025, l’11 giugno la corda che tiene sospeso Iulian Razvan Gurau, operaio romeno di 25 anni impegnato in un intervento di edilizia acrobatica a Lecce, si recide: la caduta non lascia scampo al giovane, che lascia la moglie incinta. Infine il penultimo dramma, lo scorso 4 ottobre: il solaio cede improvvisamente e Antonio Marsano, 58 anni di Matino, cade nella vasca di raccolta delle acque reflue durante i lavori commissionati dal Comune di Corsano.
“Non sono solo numeri, ma drammi che segnano per sempre, padri che non tornano dai figli, mariti che non rivedranno la moglie e purtroppo sempre più spesso nonni che lasciano troppo presto i propri nipoti”, dicono i due sindacalisti. “Sono vite che si spezzano spesso nell’inefficacia delle azioni della politica, messe in campo sull’onda emotiva dei fatti ma senza un ragionamento complessivo su ciò che effettivamente serve. E secondo noi è il momento di un intervento organico in materia di qualificazione d’impresa che metta al centro storia, competenza, mezzi e rispetto dei diritti dei lavoratori. Altrimenti proseguiremo nella liturgia dei cordogli e nel freddo aggiornamento delle statistiche, che fanno male a chi a quei numeri dà un nome, un volto, una storia, una famiglia”.
Lecce, 29 ottobre 2025 – La Uil di Lecce, unitamente alla Feneal, categoria che rappresenta i lavoratori del settore edile, esprime profondo cordoglio per la tragica morte dell’operaio di 67 anni rimasto folgorato questa mattina in via Vecchia Frigole, mentre era al lavoro in un cantiere edile, impegnato nella realizzazione di un muretto a secco.
«Siamo sconvolti per l’ennesima tragedia sul lavoro che colpisce la nostra comunità. Alla famiglia della vittima vanno la nostra più sincera vicinanza e solidarietà. Ogni vita spezzata sul lavoro rappresenta una sconfitta per tutti», dichiarano Mauro Fioretti e Salvatore Listinge, rispettivamente coordinatore territoriale della UIL di Lecce e segretario generale della Feneal Uil Lecce. «È necessario fare piena chiarezza sulle cause dell’incidente – aggiungono – e accertare con rigore se tutte le misure di sicurezza previste siano state rispettate. La sicurezza non può essere considerata un costo, ma un investimento imprescindibile. Servono controlli più efficaci, formazione continua e un impegno concreto da parte di istituzioni e imprese per garantire che nessuno rischi la vita per lavorare».
«UIL e Feneal – concludono – continueranno a battersi con determinazione nella campagna Zero Morti sul Lavoro, affinché queste tragedie non restino solo numeri e notizie di cronaca, ma diventino il motore di un cambiamento reale e duraturo nella cultura della prevenzione e della sicurezza».