AGGUATO A GALLIPOLI / SVILUPPI

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Si allarga il cerchio delle responsabilità sull’agguato armato avvenuto lo scorso 27 ottobre nella zona 167 di Gallipoli. Oltre ai due presunti autori dell’attentato, ora anche la vittima risulta sotto indagine. Michel Barba, 45 anni, operatore ecologico, già ferito a colpi di fucile quella sera, è stato infatti iscritto nel registro degli indagati per detenzione e porto abusivo d’arma. L’accusa non riguarda soltanto il giorno dell’agguato, ma anche periodi precedenti.
Parallelamente, la procura ha formalizzato le contestazioni nei confronti dei fratelli Bernardo e Gabriele Gatto, 49 e 40 anni, indicati come responsabili dell’azione armata. Per entrambi l’ipotesi di reato è tentato omicidio in concorso, oltre alla detenzione illegale del fucile utilizzato nella sparatoria.
Il pubblico ministero Alfredo Manca ha fissato per domani l’avvio di una serie di accertamenti tecnico-informatici sui telefoni cellulari degli indagati. L’obiettivo è quello di ricostruire spostamenti, contatti e comunicazioni nelle ore precedenti e successive all’agguato, anche tramite l’analisi delle celle telefoniche e dei dati di geolocalizzazione. A queste verifiche si aggiungeranno l’esame dei filmati acquisiti dalle telecamere di videosorveglianza nella zona e i risultati dello stub, effettuato poche ore dopo i fatti sui fratelli Gatto, per individuare eventuali residui di polvere da sparo.
A rappresentare Barba è l’avvocato Angelo Ninni, mentre i due fratelli sono assistiti dal legale Alessandro Stomeo. Le difese potranno indicare propri consulenti per partecipare agli esami tecnici.
Secondo quanto emerso sinora, sia la vittima sia il maggiore dei Gatto risultano avere precedenti legati allo spaccio di stupefacenti. Un elemento che, agli occhi degli inquirenti, apre all’ipotesi di un regolamento di conti maturato in quell’ambiente. È stato proprio Barba, quel pomeriggio, ad attirare l’attenzione di alcuni residenti: sarebbe stato visto camminare agitato nelle vie del centro storico, come se temesse qualcosa.
Intorno alle 19.45, nella rampa dei garage che conduce alla sua abitazione, l’uomo sarebbe stato raggiunto da due persone in scooter. Almeno quattro i colpi esplosi, uno dei quali penetrato in profondità nella spalla. A interrompere l’azione armata sarebbe stata la madre del 45enne, che dalle finestre di casa avrebbe iniziato a urlare, costringendo i sicari alla fuga.
Nonostante le ferite, Barba è riuscito a raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” e, successivamente, è stato trasferito al “Vito Fazzi” di Lecce, dove è rimasto alcuni giorni tra Rianimazione e Chirurgia. Durante il ricovero è stato ascoltato dagli investigatori, ma avrebbe riferito di non ricordare nulla della dinamica dell’agguato.
L’uomo ora è stato dimesso ed è rientrato nella sua abitazione, mentre proseguono le indagini su movente, responsabilità e armi usate. La pista del regolamento di conti resta, al momento, la più accreditata. ______________
LA RICERCA nel nostro articolo del 28 ottobre scorso
Category: Cronaca


























