FORZA LECCE : “la squadra noscia è na cosa fina … ca nisciunu po tuccà”

| 24 Novembre 2012 | 0 Comments
Sulle pagine delle maggiori testate sportive è risaltata all’occhio dei più la notizia che l’Inter non usi più l’inno dei successi degli ultimi anni “Pazza Inter” a causa di diatribe nella gestione dei diritti del brano che fanno titolarità alla LunaPark srl di Rosita Celentano.
Alla lettura di questa notizia i tifosi del Lecce dotati di maggior memoria storica si sono interrogati su quanti inni e “canzonette” abbiano accompagnato le stagioni della nostra beneamata squadra: urge a tal punto un piccolo excursus storico su tutte le canzoni dedicate al Lecce:
Di certo la più romantica e datata è “Forza Lecce” (http://www.youtube.com/watch?v=ar7pq2g44zI&feature=related) dedicata dal maestro Bruno Petrachi a cavallo degli anni della prima promozione in serie A , quando bastava un giro per le vie della nostra città per sentire la fame di grande calcio che questa terra nutriva.
“Pe nui leccesi e l’opera chiu bella, la squadra noscia e na cosa fina, na cosa sacra ca nisciunu po tuccà. Giallorossu porta la divisa e su lu campu poi se face rispettare, subbra gli spalti nui la incoraggiamu e tutti forza Lecce imu cridare,cà pe lu forte chiassu cà facimu puru li muerti hannu resuscitare”. Parole che ancora oggi richiamano ad una passione che forse sta passando anche per vicissitudini extra calcistiche.
Passavano gli anni , e Lecce tramite il Lecce conquistava la ribalta calcistica italiana grazie anche ad imprese calcistiche nel cuore di ogni tifoso. Ma la risposta della retrocessione nel 1986 poi ovviata con la promozione nella stagione 1987/88. Ed ancora il maestro Bruno Petrachi dedicava una seconda canzone intitolata “Lecce Cuore Mio” (www.youtube.com/watch?v=3qdC470OkIk)
incentrando il suo pensiero sul modo spensierato di affrontare gli impegni da parte della compagine giallorossa. Comparivano anche i primi elementi di campanilismo con i cugini a 150 km più a nord con la frase “della puglia sei la più potente”.
Gli anni 90’ vengono ricordati per “Giallorossi per Sempre” (dhttp://m.youtube.com/watch?v=hBIYcGaHjQc&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DhBIYcGaHjQc&gl=IT) di Gioy Rielli, canzone forse più fredda rispetto a quelle create da Bruno Petrachi ma più longeva e soprattutto duratura nella sua diffusione dalle casse del “Via Del Mare”, nel suo testo sembra riprendere il rendimento assai altalenante di quelli anni: non ha mai fatto breccia nel cuore dei tifosi ma rimane ancora una delle canzoni che fanno parte del presente della squadra giallorossa
Gli anni 2000 portano le due esaltanti salvezze consecutive nei campionati 1999-00 e 2000-01 ed al terzo campionato consecutivo di serie A sono gli allora emergenti Sud Sound System a cantare “Giallurussu”(http://m.youtube.com/#/watch?v=M20CirI3WnI&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DM20CirI3WnI&gl=IT) , il nuovo inno del Lecce, quasi una ricerca di ritorno al passato con l’uso del vernacolo. Purtroppo , nonostante la grande originalità e successo dell’inno, è ricordato come colonna sonora della infausta stagione finita con una retrocessione evitabilissima.

La stagione scorsa porta l’ingresso nel novero degli inni del Lecce degli Apres La Classe (http://m.youtube.com/#/watch?v=qFyjZ51DVFw&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DqFyjZ51DVFw&gl=IT) che però come nel 2001 finisce male creando ormai nella tifoseria che la scelta di un nuovo inno coincida con una retrocessione. Cabala a parte , l’inno degli Apres La Classe non entra mai nel cuore dei leccesi.
Il passaggio di proprietà nell’estate 2012 porta una nuova politica nella gestione del rapporto tra la società e i tifosi che quasi all’unanimità promuovono la diffusione dagli altoparlanti dello stadio del più antico inno dei leccesi : “Arcu de Pratu” ma chi si aspettava un rispetto di una canzone totem della leccesitá si è scontrato con una versione troppo modernizzata nè carne nè pesce.

GDP

Category: Sport

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