E I NO TAP VANNO A BRUXELLES A SFIDARE L’ ALTA FINANZA

| 4 Maggio 2015 | 0 Comments

(Rdl)_____Martedì 5 maggio i rappresentanti del Comitato No TAP saranno a Bruxelles per un incontro pubblico intitolato: “Corridoio Sud del Gas: sicurezza energetica, democrazia e diritti umani dall’Italia all’Azerbaigian“, organizzato dalla rete CounterBalance (di cui fa parte Re:Common) da Cee Bankwatch e Platform UK.

All’incontro parteciperanno anche due giornalisti azeri, che racconteranno la reale situazione nel paese al culmine di un’ondata di repressione che ha visto solo nell’ultimo anno l’arresto di decine di attivisti, tra cui molti giornalisti, e la chiusura della sede di Baku di Radio Free Europe.

L’incontro vuole riportare la questione dei diritti umani e delle libertà civili al centro dell’agenda delle istituzioni europee e dei nuovi investimenti nel settore del gas sostenuti dal Piano Juncker che punta a mobilitare 315 miliardi di euro per mega opere principalmente nel settore energetico e dei trasporti nei prossimi anni.

In particolare sono state invitate a un confronto aperto la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, che sta discutendo un primo prestito a sostegno del Corridoio Sud, la Banca europea degli investimenti, che si è già espressa a favore del progetto nelle sue diverse componenti, e la Commissione europea, principale sostenitore di questo mega progetto da oltre 45 miliardi di dollari che definisce “di interesse comune”.

In particolare gli organismi europei operano a sostegno di precisi investimenti di speculazione finanziaria, che privano gli Stati sovrani, quindi i loro cittadini, delle loro materie prime, e le rimettono al servizio dei profitti dei privati.

In particolare, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ”finanzierà con “600-700 milioni” di euro il gasdotto Tap, come rassicurato dal direttore generale per l’energia della Bers, Riccardo Puliti. Il finanziamento sarà garantito da circa 200 milioni dal bilancio Bers e per il rimanente dagli istituti consorziati.”.

Questa ulteriore specifica ci permette di capire molto altro ancora. Ci conferma l’enorme congerie di interessi puramente finanziari e speculativi dell’affare (per loro) Tap.

Tutto viene confermato anche dalla biografia del banchiere di turno che oggi ha rassicurato tutti i suoi uomini dell’affare e della banca che è andato a dirigere.

La Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo, a dispetto del nome, è un organismo finanziario internazionale, che opera nell’ Europa  centrale e orientale e dell’Asia centrale, al fine di consolidare in quei Paesi il liberalismo politico e il liberismo economico, con un’azione diretta.

In particolare, ha il compito statuario di favorire la privatizzazione delle imprese statali e l’instaurazione dell’economia di mercato.

Ovvio, in primo luogo per quanto riguarda le imprese strategiche, che sottrae alla sovranità statale e quindi popolare, per sottometterle agli interessi dei poteri forti.

Riccardo Puliti è un banchiere italiano, che, prima di ricoprire l’attuale incarico, è cresciuto all’ IMI, nel salotto buono della finanza italiana, e si è poi affermato  negli ambienti dell’alta finanza internazionale di Londra, operando per conto della Rothschild and Sons, la banca d’affari della famiglia Rothschild, cuore dell’alta finanza internazionale.

Uno schieramento di risorse e di interessi imponente, che spiega l’accuratezza e l’accanimento con cui l’operazione viene condotta, nonostante l’opposizione popolare.

All’ incontro di domani numerosi i parlamentari europei che hanno già confermato la loro presenza.

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Category: Cronaca

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