IL PROGETTO DI UNIVERSITA’ ISLAMICA TROVA NUOVI CONSENSI / GIOVANNI D’ AGATA: “Aprirà molti fronti positivi in diversi settori per tutto il Salento”

| 16 Maggio 2015 | 3 Comments

(Rdl)______Questa mattina Giovanni D’ Agata, presidente dell’ Associazione ‘Sportello dei diritti’ (nella foto, a sinistra), ha incontrato l’avvocato Giampiero Khaled Paladini, presidente della Confederazione di imprese mediterranee, per manifestargli il suo sostegno all’ iniziativa della nascita dell’Università islamica a Lecce.

Durante l’incontro si è parlato delle molteplici possibilità di sviluppo, sia in termini economici, sia culturali e di tutela dei diritti che il progetto in cantiere ormai da tempo potrà portare non solo nel Salento, ma anche a livello internazionale per le potenzialità sottese ai fronti positivi che si apriranno nei vari settori.

Si è parlato anche di tolleranza e diritti, ma soprattutto dell’indissolubile connubio tra sicurezza e pace con una prospettiva che guarda al Mediterraneo ed oltre.

D’Agata e  Paladini ritengono che la creazione di un’università d’ispirazione islamica, la prima in Europa, in un territorio come quello salentino, da sempre propenso al dialogo e all’incontro per ragioni geografiche e storico – sociali, e le vibranti sinergie con le associazioni che operano sul territorio, rappresenti un ulteriore e prezioso elemento in tal senso, che renderà questa terra una capitale permanente della cultura globale.

 

 

 

Category: Costume e società

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Comments (3)

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  1. Fernando Natale ha detto:

    Basta con questa storia che ogni volta che devono costruire qualcosa che danneggia i salentini si tirino in ballo ” i posti di lavoro, le grandi possibilità economiche che il progetto presenta, le possibilità di sviluppo per il nostro territorio, e cos’ via”.
    Lo si è visto con l’Ilva, con Cerano, lo abbiamo ascoltato tutte le volte che venivano costrite delle discariche inquinanti, quando si presentano progetti per gli inceneritori, lo si ascolta oggi con la Tap, ora ci mancava solo
    gli islamici che si comprano il consenso utilizzando la carenza di lavoro e la miseria di tanti salentini.
    Per favore un pò di decenza.
    Agli italiani che poi fanno da sponda a queste richieste dico soltanto riscoprite l’orgoglio di far parte di una comunità, per quanto sconquassata essa sia.

  2. Angelo De Mitri ha detto:

    D’Agata nel tentativo di voler parlare di tutto e di essere presente sui giornali, spesso interviene su argomenti di cui non conosce nulla, con un’ingenuità che non dovrebbe essere consentita alle persone di una certa età, e l’ingenuità è l’ultima cosa di cui c’è bisogno quando si parla di creare degli avamposti islamici sulla nostra terra, perchè da una parte c’è la pericolosità di una parte dell’Islam, e dall’altra c’è l’assoluta incapacità del nostro Stato di difenderci. Quindi prima di abbracciare quel signore con la barba, che ben si comprende essere una testa di legno, che dell’Islam nulla conosce, ma che ci mette la faccia e il nome per convenienza e non per convinzione, D’Agata dovrebbe riflettere informarsi per bene e poi eventualmente prendere posizione. Perchè se domani l’Università islamica si dovesse realizzare e insieme a questa arrivassero una serie di problemi D’Agata non potrà giustificarsi dicendo che non sapeva on immaginava, che lui è per l’integrazione e condanna la violenza senza i se e senza i ma….L’ingenuità a volte è peggiore della malafede.

  3. Antonella Virgulto ha detto:

    Ho seguito in qualche modo il dibattito sull’Università Islamica, e mi è sembrato di capire che le ragioni di quanti si dicono a favore starebbe nelle opportunità economiche che tale struttura porterebbe, lavoro per qualche ditta edile, e maggiori entrate alle attività economiche situate nei pressi di quest’ateneo.
    Di contro ci sono coloro che dicono che l’Università Islamica è solo il cavallo di Troia tramite il quale l’Islam avrebbe una base da cui partire alla conquista di Roma, ciò anche alla luce delle dichiarazioni fatte dai gruppi islamici oltranzisti, o se preferite dell’Europa.
    Cosa si dovrebbe studiare in quest’università? l’arabo e il Corano questa e la risposta di chi è favorevole. Dall’altra parte si dice ma se è solo questo che vi sta a cuore nell’università del Salento si possono benissimo inserire queste due materie.
    Adesso, se pur siano limitati, appaiono però chiari quelli che sono gli interessi di alcuni cittadini salentini ai quali viene promesso che nelle loro tasche entreranno un pò di soldi, ciò che invece mi sfugge, quali siano gli interessi di quegli arabi che dovrebbero spendere milioni di euro sul nostro territorio?
    E poi quest’università sarà aperta a tutti coloro che vorranno frequentarla, ci saranno regole e organi di controllo come per quelle italiane, all’interno le lezioni saranno tenute in arabo o in italiano? Perchè se fossero tenute in arabo sarebbe difficile controllare se non si stia predicando contro lo stato e la popolazione italiana, o di altra fede religiosa.
    Infine non sono ancora riuscita a capire, perchè l’Associazione delle donne arabe in Italia è fortemente contraria a questo progetto, così come lo sono importati personaggi arabi moderati che si sono sempre battuti contro l’Islam estremista, anche rischiando di persona.
    Qualcuno può dissipare i miei dubbi?

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