RICCARDO ROSSI: “Sul rimborso ai pensionati Renzi divide gli aventi diritto in ‘bonus’ e cattivi”

| 23 Maggio 2015 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Riccardo Rossi, candidato a presidente della Regione per la lista ‘L’altra Puglia’, ci scrive______

Con la sentenza n. 70/2015 del 30 aprile scorso, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima quella parte della riforma Fornero sulle pensioni (comma 25 dell’art. 24 del DL 201/2011) che aveva disposto il blocco della rivalutazione dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo, quelli – per intenderci – che partivano da 1.217 euro netti al mese .

La Corte ha dichiarato incostituzionale le norme del decreto “salva Italia” perché ha ritenuto che violassero i principi di proporzionalità e adeguatezza contenuti negli articoli 36 e 38 della Carta Costituzionale e con la sua pronuncia ha aperto la strada alla possibilità, per tutti coloro che percepiscono una pensione superiore a 1.217,00 euro netti mensili, di ottenere un rimborso degli arretrati accumulati negli ultimi 3 anni (dal 2012 al 2014).

Ma poiché tale rimborso avrebbe comportato un esborso dalle casse erariali di oltre 10 miliardi di euro, mettendo a rischio gli equilibri di bilancio, il governo Renzi ha pensato bene di emanare un decreto con cui stabilisce che ai pensionati italiani verrà restituita solo una parte minima del maltolto.

Quello che dovrebbe essere erogato dall’INPS il 1° agosto è – di fatto – un bonus “una tantum” che non comporta l’integrale recupero delle somme trattenute a tutti i pensionati in forza della norma dichiarata incostituzionale: né da un punto di vista soggettivo, né dal punto di vista economico.

Infatti, il numero dei soggetti che ne beneficeranno esclude circa 650mila pensionati tra quelli che avevano subito il blocco della perequazione e, per coloro che lo riceveranno, non si tradurrà in un recupero integrale, ma nell’erogazione di una somma forfettaria media di circa 500 euro, a fronte di svariate migliaia di euro spettanti in base alla pronuncia della Corte a ciascun pensionato (ma essendo, appunto, un importo medio c’è chi si vedrà accreditare poco più di 250 euro). In sostanza si tratta di un decreto che presenta le stesse criticità per cui la Corte ha bocciato la norma della riforma “Fornero”.

E lo chiamano pure “bonus”: oltre al danno, la beffa!!!

Ancora una volta il governo Renzi si rivela truffaldino nell’uso delle parole e liberista nella sostanza dei fatti. Poiché, da un lato tenta di spacciare per una elargizione del governo la restituzione di una parte di “refurtiva” illegittimamente sottratta negli ultimi tre anni ai pensionati, e dall’altro si preoccupa di mantenere l’equilibrio di bilancio e di rispettare i dettati della tojka europea, in danno dei pensionati ed in perfetta continuità con il governo Monti che aveva varato il decreto dichiarato illegittimo, proprio su imposizione di Bruxelles.

L’Altra Puglia ha scelto da tempo da che parte stare e chi rappresentare. Per noi PRIMA LE PERSONE non è solo uno slogan, ma un programma politico e, dunque, anche in questo caso, siamo dalla parte dei pensionati derubati dal governo Monti e turlupinati dal governo Renzi: entrambi esecutivi sostenuti dal PD.

Per questo denunciamo con forza questo ennesimo tentativo di far pagare i costi della crisi ai pensionati e ai lavoratori e invitiamo tutti coloro che ne hanno diritto ad agire e reagire a questa ingiustizia, utilizzando tutti gli strumenti giuridici che la legge mette loro a disposizione.

Ma chiediamo anche a tutti i cittadini, che subiscono quotidianamente questi soprusi, di ricordarsene il 31 di maggio quando andranno a votare, perché dare un voto al PD o ai suoi alleati, anche in Puglia, vorrà dire consolidare quel potere che Renzi sta usando per compiere ingiustizie, in danno dei più deboli ed a vantaggio dei poteri forti e della finanza.

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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