In giro per Maglie refrattaria al gossip / SENZA LUCY

| 21 Giugno 2015 | 0 Comments

(g.p.)______I vigili sono ancora in servizio e, per quel che possono, cercano di provvedere al traffico intorno alla piazza (nella foto di Valerio Melcore), dedicata allo statista che qui ebbe i natali, di un sabato italiano che, mentre la luce del giorno si affievolisce, organizza appuntamenti e cerca occasioni per la notte. Bisognerebbe vietare di brutto l’ accesso alle auto nei centri storici del nostro Salento, a cominciare da Lecce città, ma non l’ ha mai fatto nessuna amministrazione, ed è un vero peccato, oltre che un bel guaio.

Parcheggi tutto intorno, neanche a parlarne. Ma, differenza di Lecce città, sempre più sporca e sempre più disordinata, Maglie conserva, auto a parte, pulizia e decoro, a vista d’ occhio. Non ci sono in gito cartacce, rifiuti, scritte obbrobriose sui muri. Non ci sono in giro presenze inquietanti, questuanti, disperate e disperanti di varia umanità. Tranquilli e tranquillizzanti, gli anziani dei nostri paesi anche qui aspettano sulle panchine, a gruppetti, parlando complici fra di loro, che passi un altro giorno.

Se sarà luce sarà bellissimo, scrisse Aldo Moro in una delle sue ultime frasi dalla prigionia. La luce nella “sua” (ma il rapporto fu controverso) Maglie c’è ancora questa sera, fino a tardi, all’ inizio dell’ estate, in una serata fresca, senza caldo, né afa, scampata per caso ai temporali annunciati sulla statale direttissima dalle nuvole nere, dai tuoni minacciosi.

Le ragazze girano con generosi vestitini, senza dare confidenza, i ragazzi smanettano sugli smartphone indifferenti a tutto il resto.

I bar sono mediamente affollati, i negozi con le insegne globalizzate sono aperti e frequentati, chiese e palazzi del barocco si profilano maestosi e suggestivi, piano piano le case di tufo antico cedono il posto alle palazzine moderne, a mano a mano che, in un gomitolo di stradine, anche qui predisposte ai sensi unici da chissà quale criterio, la cittadina si prolunga nella zona industriale di fabbrichette, capannoni ed esposizioni.

Due ‘espressini’ freddi, uno caldo, un pasticciottino alla marmellata di pere e un aperitivo dopo, appare chiaro che Maglie non crede a questa storia.

Due ‘ma ti pare che lui si metteva con una così’, tre ‘ma lei non sta tanto bene’ e un ‘eh con tutte quelle che possono avere, mo andavano a frequentare quella’ dopo, il quadro è chiaro.

Almeno la rappresentazione pubblica, fatta di alzate di spalle, estemporanee dichiarazioni condite di sufficienza e ‘posa’ tipicamente salentine, e bonaria sopportazione di sguardi maliziosi rivolti al ‘forestiero’ venuto a cercare di trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha.

Ma c’è un’ altra dimensione in cui quanto è successo si materializza, e continua a esistere, nonostante le cancellazioni e gli oscuramenti successivi del social network, in maniera esuberante, dirompente, senza luce.

Birbantelli, i “ladruncoli di foto”, come li definiva lei, hanno fatto incetta di immagini rubate dal profilo, e ora se le scambiano su telefonini e applicazioni. I più tecnicamente evoluti hanno salvato in buona parte i suoi post quotidiani, anche quelli ingenui, ruffiani e magari banali, come sono ingenui, ruffiani e magari banali i post del quotidiano di tutti noi. Ma sono le allusioni, anzi, le indicazioni, con tanto di nome, dei post, che fanno il giro dei what’s up e dei tablet, buone per costruirci commenti salati ed esternazioni piccanti: “Caro…facciamo la doccia insieme ‘stamattina?”, e giù risate condivise.

Lucy, ah, di solito così non si fa: ma Luciana detta Lucy non c’è più, come la luce tutto intorno oramai è solo quella fioca dei lampioni, e di una luna grossa, senza stelle, che accompagna fino in periferia, verso “la strada per Lecce”, con i faccioni dei politici che sorridono dalla fissità dei manifesti elettorali sulle plance di metallo, chissà perché ancora là, per quanto siano passate tre settimane ormai dalle elezioni. Un sorriso strafottente, nella notte.

 

 

Category: Cronaca

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