“Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, perché vogliono soffocarvi”, L’ ACCORATO APPELLO AI GIOVANI DELLA MAMMA DEL RAGAZZO SUICIDA DOPO ESSERE STATO TROVATO CON DIECI GRAMMI DI HASHISH

| 15 Febbraio 2017 | 0 Comments

(Rdl)______Celebrati nel pomeriggio i funerali del ragazzo 16enne di Lavagna suicida per la vergogna di essere stato scoperto in casa con dieci grammi di hashish, dagli agenti della Guardia di Finanza, chiamati dalla stessa madre. Toccanti, e significative le parole pronunciate dalla donna durante l’ omelia, rivolte ai giovani. Eccole:

In queste ore ci siamo chiesti perché è successo, ma a cercare i perché ci arrovelliamo. La domanda non è perché, ma come possiamo aiutarci. Fate emergere i vostri problemi.

Non è normale andare sempre oltre. Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale. Qualcuno vuol soffocarvi.

Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi. Invece di mandarvi faccine su Whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella invece di nascondersi dietro a frasi preconfezionate 

Straordinario è chiedersi aiuto proprio quando ci sembra che non ci sia via di uscita. Straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapete. Per mio figlio è troppo tardi ma potrebbe non esserlo per molti di voi, fatelo. 

Noi genitori invece di capire che la sfida educativa non si vince da soli nell’intimità delle nostre famiglie, soprattutto quando questa diventa una confidenza per difendere una facciata, non c’è vergogna se non nel silenzio: uniamoci facciamo rete”. ______

(g.p.)______

Facciamo rete. Sì. Di fronte al fallimento della politica anche per questo dramma epocale, che, per quanto avvolto oramai nella rassegnazione, con l’ alibi dell’ impossibilità ad agire, dilania esistenze in maniera sempre più drammatica, e distrugge famiglie in maniera sempre più considerevole.

In Italia l’ ultima sedicente campagna antidroga pubblica fu fatta quindici anni fa da incapaci che la trasformarono in un boomerang, in uno spot pro, quasi un invito a drogarsi.

L’ ultima, privata, risale a un decennio fa, timida, parziale, ed è privata, dei gestori delle sale da ballo.

Poi, il niente drammatico.

Mentre il sedicente dibattito culturale, con appresso quello legislativo ruota intorno alle ormai logore categorie, vecchie etichette come quelle di destra e sinistra, fra proibizionismo e antiprobizionismo, anti liberalizzazione e liberalizzazione. E siamo sempre là.

Modelli entrambi fallimentari.

La droga si combatte con la prevenzione, con l’ educazione, con la cultura, le uniche armi che possano vincerla, e quando parlo di droga parlo ovviamente anche dell’ alcool, droga legale, liberalizzata e – vedete? – sempre più terribilmente diffusa in tutti i suoi altrettanto funesti effetti.

La prevenzione, dovrebbe farla il ministro, negli indirizzi, e l’ assessore alla sanità, nelle attuazioni regionali, sul territorio.

E quando parlo di prevenzione, mi riferisco concretamente a pratiche di discipline sportive, occasioni di socializzazione, corsi e percorsi formativi, teatro, musica, biblioteche

Voi sapete che l’ attuale ministro non ha mai promosso nulla in tal senso

E sapete pure di che cosa si occupa l’ assessore alla sanità della Regione Puglia.

Intanto la Sacra Corona Unita continua a fare soldi qui nel Salento, gestendo la produzione sterminata che arriva dall’ Albania, come li fanno altrove la Mafia, la Camorra,  e la Ndrangheta.

Poi, li reinvestono in attività economiche, e muovono l’ alta finanza internazionale.

Intanto i ragazzi, fin da piccoli, da minorenni, lasciati soli davanti ai modelli sbagliati del consumismo e dell’ omologazione, senza aiuto, senza certezze, senza speranze, cadono nelle trappole della droga, da cui è poi difficilissimo venire fuori, si distruggono, e con sé distruggono le loro famiglie.

Le parole sono importanti. A volte pesano come macigni.

Che qualche macigno rotoli fino ai ragazzi di oggi.

Che gli adulti costruiscano unioni di iniziative, suppliscano alle altrettanto criminali assenze e incapacità della politica.

Che un fatto tragico di cronaca si trasformi, come spesso è avvenuto nella Storia recente di questo Paese, in memoria condivisa e partecipata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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