“Ma comu BEEP ete ete…”

| 28 Maggio 2017 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______

Monti, Letta, Renzi, Gentiloni. Gli ultimi quattro governi, non eletti da nessuno, ma sotto l’ egida di re Giorgio Napolitano.

Prima che si scatenino i due-tre troll del Pd che tengono sotto costante attacco leccecronaca.it e che ringraziamo per l’ accanimento, specifico di non aver bisogno di lezioni di diritto costituzionale, sulla legittimità degli esecutivi, perché mi riferisco alla buona sostanza politica, sotto cui avremmo dovuto procedere, nei tempi della così detta ‘seconda repubblica’.

E ribadisco quanto, prima di andare a raccontare la storiellina che voglio raccontarvi oggi.

Innocente, ma vera, scusandomi anche qui preliminarmente se potrà urtare la sensibilità di qualcuno, e forse un po’ volgare e sessista lo è davvero, perciò mi scuso prima, dopo essermi accusato, ma ci sta davvero benissimo, vedrete voi stessi, per rispecchiare un certo stato d’ animo degli Italiani, che da tanti segnali percepisco, dai mercati (rionali), dalle borse (della spesa) e dai mari (di internet) che sono solito frequentare: quello di volere al governo qualcuno che essi stessi abbiano scelto direttamente col voto ed esplicitamente indicato.

Bene, la storiellina è vera, me la raccontarono a suo tempo, conosco il protagonista e il narratore-divulgatore, nella ristretta cerchia degli amici, e insomma, le cose andarono così.

Parliamo più o meno di trent’ anni fa, al tempo in cui si diffusero le prime linee telefoniche erotiche, molte delle quali erano poi più che altro, all’ epoca, delle prese in giro, se non delle truffe, buone solo per gonfiare a dismisura le bollette dei malcapitati.

Lo sventurato fu attratto da una pubblicità di un numero a pagamento, e, preso dall’ eccitazione, per quello che voleva fare subito, e per cambiare scenari di realizzazione, lo compose senza pensarci due volte.

Gli rispose un nastro registrato, che lo invitava a scegliere, indiando, con un numero sulla testiera, come voleva la ragazza da…ehm… adoperare.

“Se la vuoi bionda premi 1, bruna, 2, nera 3, rossa 4”, e va bene, lo fece, scelse.

Subito il nastro ricominciò: “Se la vuoi dai 18 ai 28 anni, premi 1, dai 28 ai 38, 2, dai 38 ai 48, 3, oltre i 48, 4”.

E va bene, fatto, mentre rivoli di sudore nervoso cominciavano a imperlargli la fronte.

Niente affatto contento, il nastro ricominciò: “Se la vuoi italiana, premi 1, se la vuoi francese, 2, tedesca, 3; inglese, 4”.

Il poveretto, divorato dall’ impazienza, premette 1, e allora il nastro riattaccò subito dopo: “Se la vuoi settentrionale, premi 1, del centro, 2, meridionale, 3, delle isole, 4”.

Fu a questo punto che egli parlò al nastro registrato e, premendo tutte e quattro le opzioni contemporaneamente, gli uscì fuori un urlo strozzato, e “Ma comu BEEP ete ete”, disse.

Pure il BEEP disse in dialetto, e traduco per i tanti lettori di leccecronaca.it non Salentini: “Ma come BEEP è, è…”, ‘basta che me ne date una’ (sottinteso).

Ecco, a parte il fatto che è disdicevole che si  debba giocare, e manchino le regole del gioco da usare; che si stabiliscano di volta in volta cambiandole prima della partita da affrontare; e che l’ agenda politica italiana sia ferma da mesi, se non da anni, con tutto quello che c’è da affrontare e da risolvere, sulla nuova legge elettorale, sfugge forse che alla maggioranza silenziosa degli Italiani della legge elettorale non importa un accidente di niente, per dirla in maniera educata.

Sono mesi, se non anni, che gli Italiani vogliono andare a votare, per scegliersi direttamente il loro premier e il loro governo, non demandandolo a Giorgio Napolitano.

Invece, da mesi, se non da anni, come in quegli interminabili minuti del mio conoscente arrapato, un nastro preregistrato della partitocrazia di regime di volta in volta è capace di ripetere solo se la vogliamo porcella, mattarella, verdinella, rosatella, francese, tedesca o quant’ altre.

Oggi pare che ci siamo, pare, perché in politica certezze non ce ne sono, e non sappiamo se sia solo un altro escamotage di questi qui che si credono tanto furbi, o se davvero sia la volta buona.

Oggi Matteo Renzi ha concluso con Silvio Berlusconi per il modello tedesco.

Oggi gli iscritti del Movimento 5 Stelle sono stati chiamati on line ad avallare l’ ipotesi che sul modello tedesco, ibrido di maggioritario e proporzionale, convergano in Parlamento anche i voti pentastellati.

Forse ci siamo, andremo al voto il 24 settembre, e diamogli pure il diritto alla pensione, ai nostri poveri parlamentari.

Che sia la data giusta, però!

Che ci facciano votare, con una qualunque legge elettorale, ma come è, è, al più presto, subito, ché ci dobbiamo sfogare, ché ci vogliamo divertire!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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