STORIE DI CITTA’ / VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE

| 29 Giugno 2017 | 0 Comments

di Emanuele Lezzi______Le due di notte, ma per litigare non è mai tardi. Finestre aperte per il gran caldo, urla, insulti e grida. Nonostante le proteste dei vicini, che chiamano il 113.

Quando i poliziotti arrivano in viale Grassi, trovano in piena azione un giovane, dal suo balcone del terzo piano,  una donna nel cortile del piano terra. Oggetto del contendere: il giovane si lamentava del disturbo arrecato dalla donna, di 44 anni, di nazionalità colombiana, con la sua attività di ‘massaggiatrice’.

Ce n’è voluto per farli smettere. Tutto a posto? Si dorme? Macchè! A questo punto la donna cominciava a prendersela con i Poliziotti intervenuti per sedare la lite, li accusava di essere “mafiosi e corrotti”, e…va beh…Telefonava ai Carabinieri per dirlo.

Così ci ha guadagnato una denuncia a piede libero per oltraggio e calunnia, prima di decidersi a rientrare e a chiudersi in casa. Si dorme, forse.

***

Intanto, crollava la convinzione che le ragazze possano girare tranquillamente di notte a Lecce città. C’ erano stati un paio di episodi isolati nel passato prossimo, nulla di più. Intorno alle 4, un nuovo, inquietante e questa volta ben concreto episodio. In piazza Sant’ Oronzo, mica in campagna.

Quando sono arrivati gli agenti delle Volanti, avvisati dai passanti, numerosi, nonostante l’ ora, nella movida leccese che d’ estate è tutte le notti, non solo quelle del fine settimane, hanno trovato una ragazza di 20 anni, di nazionalità svedese, studentesse del programma Erasmus, in lacrime, fra i coetanei italiani che cercavano di confortarla. Ha raccontato loro di essere stata costretta a subire violenza sessuale nella vicina via Rubichi, da parte di un giovane di colore, che l’ aveva aggredita.

Conosciutolo poco prima occasionalmente, dopo poche parole, veniva bloccata dal giovane, che le intimava di non gridare, mentre iniziava a toccarla.

Ma lei non si è pesa d’animo, è riuscita a divincolarsi, a scappare e a chiedere aiuto col cellulare.

L’ aveva descritto come ventenne, magro, capelli corti, una maglietta tipo polo addosso.

Tanto è bastato, e pochi minuti,  alle Volanti nel frattempo mossesi in più direzioni, per rintracciarlo.

Ad inchiodarlo anche le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza della zona, subito visionate in centrale operativa.

Si tratta di Lamine Gueye, 19 anni, di nazionalità senegalese, con permesso di soggiorno scaduto.

E’ stato arrestato con l’ accusa di violenza sessuale.

***

E di mattina presto, al termine della notte, cè una signora di 68 anni che sii stava recando al mare con la sua auto percorrendo la strada “del  Fondone” che porta a San Cataldo.

Ad un tratto ha sentito il rumore di un oggetto che colpiva la sua auto e subito dopo ha notato che una monovolume grigia, dietro di lei suonava insistentemente e un giovane alla guida la invitava a fermarsi lungo una strada laterale.

La vittima, appena possibile, spaventata, si ferma lungo la corsia principale, mentre l’ altro si parcheggia in una stradina laterale.

Il giovane , alto circa 1,70 cm, con capelli corti, carnagione olivastra e pizzetto, sceso dall’auto, l’ha invitata insistentemente a parcheggiarsi nella stradina, dicendo che la signora gli aveva danneggiato la fiancata dell’auto e che lei avrebbe dovuto riparare i danni. La signora stava per acconsentire, quando il passaggio provvidenziale di una volante lungo la strada, impediva la consumazione della truffa.

Gli agenti, infatti, insospettiti dalla presenza lungo la carreggiata dell’anziana e del ragazzo, e, soprattutto vedendo parcheggiata nella stradina laterale una Suzuki Ignis grigia, segnalata in occasione di altre truffe, hanno subito intuito che si poteva trattare della classica truffa del finto incidente e si sono fermati.

Alla vista della Polizia, il giovane dichiarava che non era successo nulla e che potevano andare via, ma gli agenti gli chiedevano i documenti che lui sosteneva di non avere e forniva un nome falso.

A quel punto, gli agenti procedevano a perquisire l’auto trovando uno spray, della carta vetrata ed una carta d’identità con il vero nome del fermato che, vistosi braccato, iniziava a correre per le campagne, inseguito dai due agenti.

Una volta raggiunto e bloccato, veniva condotto in Questura.

Si tratta Francesco Ruggiero, 38 anni, di Napoli, con precedenti specifici.

E’ stato arrestato, e portato in carcere, con l’ accusa di truffa aggravata, resistenza e false generalità.

***

E di giorno, un altro giorno, di mattina, si ricomincia. Con una rapina ad un furgone di una ditta incaricata di raccogliere i soldi delle giocate ai videopoker. L’ assalto è stato compiuto da tre malviventi armati e mascherati sulla provinciale che collega Villa Convento a Novoli. I rapinatori erano a bordo di un’auto di grossa cilindrata: hanno affiancato il Fiat Fiorino bianco e, sotto la minaccia delle armi, hanno costretto il conducente a scendere e si sono impossessati del mezzo. Il furgone é stato poi ritrovato poco dopo dai carabinieri, senza i sacchi contenenti il danaro: circa 20 mila euro.
 

 

Category: Cronaca

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