L’ ASSESSORE REGIONALE GIANNI GIANNINI, FEDELISSIMO DI MICHELE EMILIANO, INDAGATO NELLE INDAGINI SU ‘UN SISTEMA CORRUTTIVO BEN COLLAUDATO’ IN PROVINCIA DI BARI. UNDICI ARRESTI. FRA DI LORO UN IMPRENDITORE ALBANESE CHE AVEVA IN CASA TRECENTOMILA EURO IN CONTANTI, PER LE ‘MAZZETTE’ “CASH” DELLA CORRUZIONE

| 12 Luglio 2017 | 0 Comments

di Emanuele Lezzi______Scoperto quello che gli inquirenti  hanno definito un sistema corruttivo ben collaudato, un nuovo episodio di commistione fra affari e politica. Riguarda gli appalti per la ristrutturazione di opere pubbliche di tre comuni in provincia di Bari, Acquaviva delle Fonti, Castellana Grotte e Atamura. Ci sono stati questa mattina undici arresti, due persone sono finite in carcere e nove ai domiciliari.

Le accuse sono di turbativa d’ asta e istigazione alla corruzione.

Fra di loro, il sindaco di Altamura, Giacinto Forte, che da due anni guida un’ amministrazione di centrodestra, e che si trova ora ai domiciliari.

In carcere invece il vicesegretario Pd di Acquaviva delle Fonti, Roberto Ottorino Tisci, accusato di aver fatto da intermediario nelle vicende degli appalti pubblici, e l’imprenditore albanese Bertin Sallaku.

Durante le perquisizioni a casa della sorella e della madre, i finanziari hanno sequestrato 300.000 euro in contanti, che gli inquirenti ritengono servissero a pagare mazzette.

Ci sono state perquisizioni anche in Regione Puglia, nella sede dell’assessorato ai Lavori pubblici: l’assessore regionale Gianni Giannini (nalla foto, un suo ‘santino’ per le elezioni di due anni fa) del Pd, già da tempo oggetto di polemiche per la situazione dei trasporti ferroviari in Puglia, risulta fra gli indagati a piede libero.
L’inchiesta, coordinata dai pm Claudio Pinto e Marco D’Agostino della Procura della Repubblica di Bari, si è allargata infatti ai finanziamenti con i fondi del piani integrato per il turismo, per oltre due milioni di euro, concessi tre mesi fa ad un ristoratore.

A quanto si è appreso, l’ episodio riguarda un imprenditore di Polignano a Mare, Modesto Scagliusi, titolare del ristorante ‘Grotta Palazzese’ e del salottificio Soft Line srl di Modugno, accusato di aver corrotto il politico con arredi domestici per la figlia dell’amministratore, in cambio del suo interessamento per agevolare pratiche in corso con la Regione a beneficio del ristorante, riguardanti il finanziamento da oltre due milioni di euro.

Giannini è considerato uomo di fiducia e fedelissimo del presidente Michele Emiliano, che lo aveva come assessore anche quando era sindaco di Bari.

Category: Cronaca, Politica

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