A POVIA, CANTAUTORE DELLA LIBERTA’, I COMUNISTI DELL’ANPI E DELL’ARCI IMPEDISCONO DI CANTARE

| 1 Settembre 2017 | 0 Comments

(m.v.)_______”La libertà e la democrazia hanno perso mentre la mafia e la dittatura hanno vinto”.

Questo dichiara Giuseppe Povia in un video pubblicato su Facebook, sulla la cancellazione del suo concerto a Trezzano sul Naviglio, periferia di Milano, in programma sabato 23 settembre.

La notizia confermata anche da Padre Paolo Formenton, parroco della parrocchia di S. Lorenzo Martire dove si sarebbe dovuto svolgere l’evento, che “vista la situazione” si è sentito “costretto a prendere questa decisione”.
Ad opporsi fin dall’inizio all’esibizione del cantautore era stata l’Anpi provinciale, che si era detta contrariata “per la presenza di questo personaggio, legato alla formazione neofascista e antisemita Lealtà e Azione” che “rappresenta una figura profondamente divisiva su molteplici temi, tra i quali quelli dell’accoglienza, della solidarietà, dell’unità del nostro Paese e delle stesse problematiche relative alle vaccinazioni”.
Insomma siccome sull’accoglienza e sulla vaccinazione Povia non la pensa come il Governo per l’ANPI è fascista e non deve cantare.
Accuse che Povia rispedisce al mittente. “Bravi – dice rivolgendosi ai partigiani – perché oggi avete assassinato la mia anima”. “Era un semplice concerto – aggiunge – io sono un cantautore che tratta anche dei temi particolari, creo un’opinione e accendo dei piccoli dibattiti e meno male che si accende un dibattito anche attraverso una semplice canzone perché vuol dire che qualcuno è vivo”.

Con Povia oltre alle migliaia di persone che seguono il cantautore si schiera il Direttore di TG 7 Mentana il quale scrive: “Ho visto che a Trezzano sul Naviglio, Milano, hanno cancellato un concerto del cantante Povia dopo la presa di posizione dell’Anpi”, commenta il giornalista su Facebook prendendo le difese di Povia. “Le censure sono sempre odiose e sbagliate. Sempre. La libertà è di tutti, e non ha figli maggiori”, conclude Mentana.
Un giorno forse a scuola studieremo quello che i partigiani comunisti e che oggi fanno parte dell’ANPI combinarono, e se il capo del Partito Comunista, Palmiro Togliatti chiese che per i crimini di guerra alla fine della Seconda Guerra mondiale  fossero cancellati, non lo fece certo, come scrivono certi libri di scuola, per perdonare i crimini degli avversari e così pacificare il Paese, ma più semplicemente per difendere gli assassini della sua parte politica.
Moranino docet.

Category: Cronaca, Cultura, Politica

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