POVIA E SIMONE CRISTICCHI: DUE AUTORI DIVERSI, MA TUTTI E DUE ESILIATI DALLA RAI

| 18 Settembre 2017 | 0 Comments

(Rdl)_______Che fine hanno fatto i cantautori Giuseppe POVIA e Simone CRISTICCHI? Come mai non si vedono più in televisione?
Povia è quel signore che tra le tante canzoni che ha scritto è anche l’autore e l’interprete di “I bambini fanno ooooh”, un brano che raggiunge nella classifica FIMI la posizione numero 1. Si tratta del singolo di maggior successo in Italia nel 2005.
Il singolo è rimasto per 48 settimane nella top 20 italiana. Attribuendo al singolo di Povia 695 punti, le stime del sito di classifiche italiancharts vogliono “I bambini fanno “ooh…”” come il singolo di maggior successo del nuovo millennio in Italia (dati che coprono gli anni Duemila e Duemiladieci).
Nel 2003 vince la quattordicesima edizione del Premio Recanati con la canzone Mia sorella, incentrata sul tema della bulumia.
Ma Povia è anche ll vincitore del Festival di Sanremo 2006 con il brano Vorrei avere il becco, ma ha anche scritto e interpretato “ Luca era gay”, presentata al Festival di Sanremo 2009, dove si è classificata seconda, ed inserita nell’album Centravanti di mestiere.
Nel 2009 ha vinto il Premio Mogol come miglior testo dell’anno. Il singolo ha inoltre raggiunto la terza posizione nella classifica FIMI.
Ecco questo, e tanto altro ad onor del vero, è Povia.
Che fine ha fatto scrivevamo all’inizio. E’ semplicemente sparito dalla Rai perché ha osato criticare le scelte del governo a guida PD. E quando ha detto che i ministri che governano gli italiani dovevano essere italiani è stato accusato di razzismo.
E Cristicchi artista che si autodefinisce di sinistra, con un carattere completamente diverso da Povia, mai una parola fuori posto,  sempre molto garbato con tutti, che fine ha fatto?

Oltre che cantautore è scrittore, autore ed interprete di monologhi nonché attore teatrale e…pure fumettista.

Nel marzo 2007 vince il 57º Festival di Sanremo, nella categoria Campioni, con la canzone Ti regalerò una rosa. Cristicchi ha affermato di aver trovato l’ispirazione per scrivere il brano nella cittadina di Girifalco, in Calabria, dove sorge un imponente manicomio[10]. Colpito dal viavai dei pazienti dell’istituto, il cantautore ha deciso di realizzare un viaggio per gli ospedali psichiatrici d’Italia, sintetizzando nello struggente testo del brano le storie raccontategli realmente dai pazienti degli istituti psichiatrici da lui visitati. Il brano mette d’accordo pubblico e addetti ai lavori, ricevendo, oltre al trofeo principale, il Premio della Critica Mia Martini ed il Premio della Sala Stampa Radio-TV, e viene inserito nel nuovo album Dall’altra parte del cancello.

Vince la targa Tenco con la fabbrica dei sogni nel 2006
Sempre nel novembre del 2007, il canale Cult di Sky manda in onda Lettere dal manicomio,[12] cinque corti prodotti da IK Produzioni, diretti da Alberto Puliafito e interpretati da Gigi Proietti, Claudia Pandolfi, Luca Lionello e lo stesso Cristicchi

Nel luglio 2011 Cristicchi conduce, insieme a Nino Frassica, il varietà radiofonico Meno male che c’è Radio2.

Nel 2012 incide con Franco Califano e il coro dei ragazzi del carcere minorile di Nisida la canzone Sto a cercà lavoro, pubblicata su CD singolo, il cui ricavato viene versato in beneficenza.
Nel 2013 partecipa al Festival di Sanremo presentando i brani La prima volta (che sono morto) e Mi manchi, che anticipano l’uscita del disco Album di famiglia.

Un successi dopo l’altro, poi un giorno decide di scrivere e portare in scena al Politeama Rossetti di Trieste il musical Magazzino 18, scritto in collaborazione con il giornalista Jas Bernas e diretto da Antonio Calenda, sul dramma delle foibe e sull’esodo giuliano-dalmata. E si sa in Italia la verità sui crimini comunisti non la si può raccontare.

Cristicchi viene minacciato dall’estrema sinistra dei centri sociali.

Il musical viene mandato, gioco forza è l’unico lavoro teatrale sull’eccidio, in onda, su Rai 1 il 10 febbraio 2014 in occasione del Giorno del ricordo. In relazione a questo spettacolo gli sarà conferita la cittadinanza onoraria di Trieste il 19 febbraio 2016.

Nel gennaio 2015 annuncia che scriverà la colonna sonora del film Rosso Istria, del regista Antonio Belluco. Pochi mesi prima, in occasione della distribuzione del precedente film di Belluco, Il segreto di Italia sull’eccidio di Codevigo, Cristicchi aveva difeso Bellucco e il film su Facebook, paragonando la campagna contro il film a quella contro Magazzino 18.
Nell’agosto 2015 in occasione di uno spettacolo sul Monte Amiata, sponsorizzato da Enel Green Power viene contestato dagli estremisti cosidetti ambientalisti, che si oppongono allo sfruttamento locale dell’energia geotermica.

Ormai Cristicchi nonostante si dichiari di sinistra, e nelle lista nera, volevo dire rossa, o meglio nella lista nera dei rossi, ha osato parlare di un pezzo della storia italiana che la sinistra ha negato per sessanta anni.
Cristicchi con la bravura e la delicatezza che lo contraddistingue, scrive un pezzo teatrale per non dimenticare i 300mila esuli e i quasi 10.000 Italiani di oltre adriatico morti, tra il 1943 e il 1947, infoibati per mano delle truppe partigiane titine, solo nel 2004 una legge della Repubblica e’ arrivata a stabilire, il 10 febbraio, la solenne giornata del ricordo. “Ciò mette in luce un grandissimo gesto di umiltà da parte del popolo degli esuli: aver sopportato per decenni, in silenzio, questa dimenticanza, questo oblio. Non aver mai fatto una protesta, mai una manifestazione nelle piazze per rivendicare il proprio diritto al dolore. E questa è una cosa che tutti gli italiani dovrebbero ammirare”, afferma Cristicchi.
Eppure, nonostante gli sforzi recenti di Italia, Slovenia e Croazia per riconciliarsi all’insegna di una lettura condivisa del dolore patito da tutte le parti, gli italiani del 21mo secolo sembrano ancora incapaci di considerare quella tragedia parte di una memoria nazionale collettiva, al di sopra di logiche di fazione.

Al netto di un successo da 20.000 spettatori, in oltre 30 repliche, non sono mancate, ad esempio, le dure contestazioni dell’estrema sinistra a Scandicci per sospendere la messa in scena, né le esplicite accuse di parzialità e revisionismo storico nei confronti dell’opera. “Succede che questa storia è stata sempre un baluardo per l’estrema destra e, di conseguenza, l’estrema sinistra ha sempre cercato di attaccare e giustificare in qualche modo le foibe, cosa che non mi trova assolutamente d’accordo”, precisa il cantautore.

“Addirittura – denuncia – oggi c’è chi va in giro con la maglietta ‘i love foiba’, gente che scrive sulla mia pagina Fb ‘le foibe sono ancora aperte per voi, ti ci accompagno io’. Insomma c’è uno scontro violentissimo su questa vicenda”. Reazioni “che, in parte, mi aspettavo – argomenta Cristicchi – poiché con questo testo andiamo a toccare dei nervi ancora scoperti e quando si nasconde una verità, è come una pentola a pressione: prima o poi esplode. Devo dire, però, che queste accuse e queste polemiche nei miei confronti sono giunte solo dalle fazioni più estreme.”

Intanto in televisone non lo si vede più.

Category: Cultura, Politica

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