UN CENTINAIO DI OBIEZIONI. DOPO LA VISITA BLINDATA DEL MINISTRO IN PUGLIA, IL POPOLO DEGLI ULIVI DALLA PROTESTA ALLA PROPOSTA. ASSEMBLEA A LECCE GIOVEDI’ 18

| 13 Aprile 2019 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il Popolo degli Ulivi ci manda il seguente comunicato (nella foto, Gian Marco Centinaio ieri a Milano ad un convegno sul settore agroalimentare).______

Centinaio a Lecce: accordi privati a nostre spese.

Assemblea del Popolo degli Ulivi, giovedì 18 aprile alle ore 18.30 , presso le Manifatture Knos, via Vecchia Frigole 36 , Lecce.

 

Giovedì 11 aprile 2019 il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, è tornato in Puglia, dapprima a Bari e poi a Lecce, accanto al Presidente della Regione e della Provincia, per incontrare le associazioni di categoria tra cui Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Copagri, Lega Cooperative Puglia, Confcooperative, Aprol, nonché i Gilet arancioni neonato partito in rappresentanza di alcuni imprenditori agricoli.

Il tutto per ribadire che nel Decreto Xylella (del 5/10/2018),il quale mantiene fermo l’impianto delineato dal suo predecessore, Maurizio Martina (Decreto 13 febbraio 2018) e su cui si basa anche il Decreto Emergenze (29/3/2019), si prevedono, oltre alla semplificazione degli abbattimenti delle piante, in maggioranza monumentali, ritenute infette (positive cioè alla sola presenza del batterio seppure in assenza di sintomi), anche misure finalizzate a consentire:

– i soli reimpianti di cosiddette “specie resistenti” (Leccino ed FS17 anche detta ”Favolosa”);

– trattamenti con insetticidi neurotossici su una vasta area di circa 800.000 ettari ;

– ulteriori risorse da destinare alle aziende che espiantano.

 

Il ministro Centinaio, ha convocato un tavolo per decidere del futuro della nostra agricoltura escludendo dallo stesso i braccianti agricoli e le loro rappresentanze sindacali, mettendo fuori dalla porta tutti i piccoli coltivatori senza partita IVA, che pure detengono la maggior parte dei terreni della nostra provincia, e tutte le associazioni territoriali il cui unico interesse è la tutela dei beni comuni e del proprio territorio. Il tutto Impedendo, di fatto, ai lavoratori e agli abitanti tutti di difendere i propri interessi.

L’incontro che ha ribadito la linea della devastazione di milioni di alberi d‘ulivo secolari, verdi e produttivi, mettendo a rischio la vocazione turistica del nostro territorio, l’ambiente e la salute della sua popolazione, non ospitava nemmeno le associazioni a difesa del paesaggio, della salute e dell’ambiente; a quel tavolo non erano invitate le associazioni turistiche, di albergatori e ristoratori, non c’erano le associazioni di medici e di oncologi.

I ministri continuano a convocare amministratori locali e sindacati delle province di Bari e Lecce ed ignorano le autorità locali delle provincia di Brindisi in cui insiste la zona infetta e si concentrano tutte le determine regionali di estirpazione degli ulivi, le cui norme avallano gli abbattimenti senza alcun preavviso scritto inviato ai proprietari, limitando la comunicazione alla sola affissione, per 10 giorni consecutivi, nell’albo pretorio del comune (come riportato nel DGR 1890/2018). Trattandosi di provvedimenti invasivi dalle conseguenze irreversibili, che ledono la proprietà privata e i beni costituzionalmente tutelati, devono essere conoscibili e conosciuti in assoluto da parte dei proprietari e dei portatori di interesse.

Il rappresentante in carica del MIPAAFT, in Prefettura, ha affrontato il tema del disseccamento degli ulivi, affidandosi all’unica voce scientifica che per decreto può indagare, ma con lui non c’erano i ricercatori che stanno analizzando, anche sotto altri punti di vista, la malattia, i nostri terreni ed i nostri alberi, che hanno portato avanti ricerche e sperimentazioni, non c’erano i contadini che curano i nostri ulivi con ottimi risultati.

 

Non c’era nessuno, quindi, in Prefettura a dire che:

– degli alberi colpiti da disseccamento solo una piccola parte risulta positiva a xylella, e che è un complesso di fattori a provocare i disseccamenti;

– estirpare gli alberi e la vegetazione ospite con l’idea di eradicare il batterio è dimostrato sia perfettamente inutile oltre che razionalmente inconsistente;

– gli abbattimenti non solo deturpano il paesaggio (protetto dalla Costituzione), l’ambiente e l’ambiente antropizzato (beni anch’essi protetti dalla Costituzione), ma aumentano anche l’inquinamento ambientale, a causa della minor presenza di piante, già gravato dal massiccio uso di insetticidi pericolosi per la salute degli abitanti e per gli insetti impollinatori imposto nelle misure di “contenimento”;

– non c’è alcuna dimostrazione che le cultivar selezionate per reimpianti ed innesti siano resistenti ai disseccamenti, ci sono anzi impianti di leccino fortemente colpiti;

– le piante selezionate come “resistenti” a xylella, le uniche a godere dell’autorizzazione di reimpianto, sono anch’esse ospiti del batterio;

– Xylella è un potenziale patogeno (in assenza del test di patogenicità-Postulato di Koch- non si può dire che sia in grado di provocare la malattia dell’ulivo) comunque presente non solo in Puglia, ma in molte zone d’Europa;

– gli alberi d’ulivo autoctoni, patrimonio unico al mondo, si possono e si devono curare; lo dimostrano gli uliveti in piena zona infetta che vegetano e tornano a produrre grazie alle cure dei loro proprietari;

– l’unica dimostrazione scientifica pubblicata ad oggi, dice che con il batterio si può e si deve convivere;

– i braccianti agricoli hanno diritto ad avere il riconoscimento dei contributi pensionistici e l’indennità di disoccupazione, oltre ad un rimborso forfettario per le giornate di lavoro perse;

– qualsiasi misura normativa nel settore agricolo deve essere rivolta ai piccoli agricoltori (che detengono circa l’80% del territorio), i quali sono quelli che più soffrono, data la scarsità di mezzi produttivi;

– i piccoli proprietari senza partita IVA hanno diritto ad contributo continuativo che consenta loro di curare le loro piante autoctone; i soldi stanziati dal Governo debbono essere messi a disposizione di tutti i contadini che decidono di curare i loro alberi, preservando di fatto il paesaggio, l’ambiente (importantissimi valori ecosistemici a beneficio di tutta la popolazione) e l’economia del territorio, e non per i reimpianti di cui, come abbiamo visto, non c’è alcuna dimostrazione funzionino;

– Governo, Regione, Provincia e Comuni devono mettere a disposizione uffici pubblici territoriali per le domande di accesso ai fondi stanziati per gli aventi diritto, per evitare che buona parte degli stessi venga sottratta ai contadini per arricchire patronati e studi commerciali privati;

– espiantare e reimpiantare è consentito esclusivamente per sostituire alberi ormai completamente secchi;

– Occorre sbloccare urgentemente la lista nera delle colture ospiti di xylella (circa 300 specie vegetali) perché il blocco sulla produzione, sugli impianti di queste specie e sulla loro movimentazione, sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e la vivaistica salentina, oltre che il concetto di biodiversità come rafforzamento delle difese immunitarie di suoli e piante e la libera libera scelta di mettere a dimora, in casa propria anche un bosco di querce, o qualsiasi altro albero, pianta, arbusto, da sempre coltivato e/o spontaneo nel territorio.

Noi del popolo degli ulivi, che da quel tavolo siamo stati tenuti, volutamente, lontani, vorremmo dire al ministro Centinaio ed ai Presidenti di Provincia e Regione che non si possono prendere decisioni che rischiano di sconvolgere il nostro paesaggio, la nostra storia, la nostra economia agricola, turistica e famigliare, la geografia stessa della Puglia, confrontandosi esclusivamente con i grandi imprenditori del settore e con le loro associazioni di riferimento, portatori solo di interesse privato, quest’ultimo privilegiato rispetto a quelli di un’intera regione.

Si palesa in questi anni, una chiara volontà di istituire una riforma agraria di fatto, che porti alla svalutazione delle terre, alla disincentivazione della piccola e orizzontale produzione olivicola e all’accentramento delle terre nelle mani di pochi imprenditori agroindustriali, il tutto attraverso l’intermediazione delle Associazioni di categoria. La valutazione politica si legge non solo dai fatti, ma dalla volontà, da parte delle Istituzioni (PD, Lega e M5S in maniera trasversale), di interloquire solo con determinati soggetti, evitando il confronto, il pluralismo e l’ascolto di pareri discordanti da quello dominante. Cose che dovrebbero essere alla base dell’agire democratico, ma che in realtà dimostrano come la democrazia, oggi, sia una parola vuota.

Noi non vogliamo che le nostre famiglie siano gli agnelli sacrificali sull’altare di questo grande affare, non vogliamo che la nostra terra, il nostro paesaggio, la nostra regione, la nostra salute siano sacrificati in nome del profitto di quelle stesse aziende che, da decenni, saccheggiano fondi ministeriali ed europei.

Pretendiamo che il Governo del nostro paese, prima di prendere qualsiasi decisione, ascolti le nostre istanze e tenga presenti gli interessi di tutta la popolazione, nella loro complessità e nella loro interezza.

 

Invitiamo tutte le persone di buona volontà a partecipare all’Assemblea del Popolo degli Ulivi, che si terrà giovedì 18 aprile alle ore 18.30 , presso le Manifatture Knos, via Vecchia Frigole 36 , Lecce, per confrontarci e programmare insieme le prossime iniziative.

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LA RICERCA nei nostri articoli dell’ 11 aprile scorso

ULTIM’ORA / CHI NON ABBATTE GLI ULIVI, SARA’ PUNITO. UNA ‘TASK FORCE’ REGIONALE PER COLPIRE CHI NON SI ADEGUA ALLA FRODE MONTATA SULLA XYLELLA. IL MINISTRO CENTINAIO PEGGIO DEL GENERALE SILLETTI

CENTINAIO IN PUGLIA PER UN VERTICE SULLA XYLELLA

Category: Cronaca, Politica

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