DISSESTO STRADALE: QUANDO IL RISARCIMENTO PER I DANNI SUBITI “DÀ BUCA”

| 27 Marzo 2021 | 0 Comments

di Chiara Evangelista______

Quotidianamente la maggior parte dei cittadini italiani si ritrova a dover eseguire sterzate forzate per evitare le buche presenti lungo la carreggiata stradale, o a decelerare per ammortizzare gli avvallamenti provocati dalle radici degli alberi circostanti alle corsie di marcia. Tutto ciò comporta l’attivazione di rischi non consentiti che il diritto si ritrova a dover regolare.

 

Secondo L’ANEIS (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica stradale) la maggior parte degli incidenti stradali avviene a causa della mancanza di manutenzione e segnaletica stradale, in molti casi illeggibile ed errata.

 

Le domande, dunque, sorgono spontanee: nel momento della progettazione di aree urbane, non si è considerato che gli apparati radicali di alcuni alberi tendono, crescendo, a invadere lo spazio circostante? Ancora: se la Pubblica Amministrazione è responsabile della manutenzione del manto stradale, perché si è arrivati ad un tale stato di abbandono in cui per diverse ragioni spesso si formano ampie buche? E quando l’Ente Pubblico è obbligato al risarcimento dei danni?

 

Lo stato dei fatti ci dà modo di estendere la questione all’intero territorio italiano, facendoci notare che la risposta all’ultima domanda non sia poi così scontata.

Stando alla sentenza della Corte di Cassazione n.17443/2019, il risarcimento è dovuto solo per le “insidie stradali”: la pubblica amministrazione è tenuta al risarcimento solo quando il conducente del veicolo non sia a conoscenza dello stato dei luoghi.

Quindi, qualora la situazione del manto stradale sia prevedibile ed evitabile dal danneggiato, su cui grava un dovere di cautela in rapporto al principio di solidarietà (art.2 Cost.), non si otterrà il risarcimento.

Anche qualora sussistano il nesso causale e la prova del danno, non si otterrà comunque il risarcimento qualora si dovesse ritenere che il conducente fosse a conoscenza della presenza della buca o dei crateri lungo la strada percorsa. Perché una tale pronuncia? Per cercare di limitare l’obbligo al risarcimento in capo all’amministrazione in seguito ai numerosi incidenti per via della cattiva manutenzione del manto stradale.

 

Si spera tuttavia in una futura pronuncia che veda condizioni diverse per il risarcimento, piuttosto che escluderlo qualora si ritenga che il conducente del veicolo fosse a conoscenza del dissesto stradale al momento dei fatti e di conseguenza avrebbe dovuto tenere una condotta diversa (come rallentare o evitare la buca). E se si prevedesse il ristoro e non il risarcimento in tali casi?

 

 

Category: Cronaca

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