LA POLIZIA RECUPERA REFURTIVA

| 2 Gennaio 2024 | 0 Comments

(e.l.) ______ L’altro giorno, agenti delle Volanti della Questura di Lecce, a seguito della recrudescenza dei reati predatori perpetrati di recente all’interno del complesso dell’ex ospedale Vito Fazzi ed in abitazioni ed esercizi commerciali delle vie adiacenti, hanno effettuato un controllo di persone senza fissa dimora che spesso vengono visti aggirarsi in quel complesso.

In particolare gli agenti controllavano in piazza Italia un uomo di 28 anni ed una donna di 32 che ancora riposavano nei loro giacigli.

Nel corso del controllo venivano rinvenuti diversi oggetti di argenteria e altri oggetti come scatoline, attrezzi chirurgici, una pinza, una torcia, un mazzo di chiavi con la targhetta indicante “Sala Riunioni” e molti altri.

All’interno, invece, di uno zainetto del giovane venivano rinvenuti altri oggetti d’argento e altro materiale, di cui l’uomo non dava spiegazioni sulla provenienza. Nel giaciglio della donna non veniva rinvenuto nulla, ma nel frattempo lei cercava di comunicare a gesti qualcosa al compagno, attirando i sospetti dei poliziotti che la invitavano a consegnare spontaneamente eventuali oggetti di provenienza illecita.

Intuito che non avrebbe più potuto sottrarsi al controllo di Polizia, la giovane estraeva da sotto la giacca una borsetta contenente una bustina con alcuni monili in metallo, presumibilmente in oro e una busta di carta intestata “ASL Lecce” ove era riposta la somma di 3.600 euro e per il cui possesso non sapeva fornire giusitificazioni plausibili, riferendo solo di averli ricevuti da un suo amico.

Inoltre consegnava due anelli, di cui uno in metallo color oro con pietre color rubino e un altro color argento con brillanti di colore azzurro e bianchi, oltre a un bracciale rigido color argento, ricevuti a suo dire sempre da un amico.

Accompagnati in Questura per il prosieguo dell’attività, addosso all’uomo veniva rinvenuta la somma di 110 euro ed alcune medaglie di cui non sapeva giustificare il possesso.

Entrambi venivano denunciati per l’ipotesi di reato di ricettazione in concorso.

Di tutti gli oggetti rinvenuti e posti sotto sequestro (lla foto) veniva realizzata adeguata documentazione fotografica da parte di personale della Polizia Scientifica per agevolare l’eventuale successiva riconsegna ai legittimi proprietari.

Category: Cronaca

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