DIARIO DEL GIORNO / LUNEDI’ 5 MAGGIO 2025

| 5 Maggio 2025 | 1 Comment

Buongiorno!

Oggi è lunedì 5 maggio 2025.

Sant’Angelo da Gerusalemme.

A Calimera la collega giornalista Carmen Tommasi festeggia il suo compleanno, auguri!

E’ la festa di Sant’Irene da Lecce.

Irene, una giovanissima martire del I secolo dopo Cristo, trucidata perché aveva abbracciato la nuova religione, pur essendo di nobile famiglia pagana, per quanto la sua figura sia avvolta nella leggenda, visse a Lupiae. E’ stata patrona di Lecce fino al 1656, quando fu sostituita da sant’Oronzo grazie all’attribuzione a lui della guarigione dei salentini dalla peste. In città, nel centro storico, c’è una pregevole chiesa a lei dedicata.

Come oggi, duecentoquattro anni fa, nel 1821 Napoleone Bonaparte morì in esilio sull’isola britannica di Sant’Elena. Alessandro Manzoni gli dedica ‘a caldo’ la celeberrima ode Il cinque maggio.

Settantanove anni fa, nel 1946, ci fu la prima schedina della SISAL, progenitrice del Totocalcio, da un’idea del giornalista sportivo Massimo Della Pergola: gli Italiani cominciarono a sognare la ricchezza.

Proverbio salentino: SE ESSE NA COSA LARGA FAZZU NNA ZAPPA SE ESSE NNA COSA STRITTA FAZZU NA FAUCE
Se esce una cosa larga faccio una zappa, se esce una cosa stretta faccio una falce.
Si utilizza questo proverbio quando si vuole indicare qualcuno che si mette all’opera senza sapere cosa fa, e dove va a parare.
Questo “detteriu” nasce da quanto capitò ad un  bravo fabbro.
Quelli di una volta, in grado di dare vita a qualsiasi attrezzo o utensile, partendo da un pezzo di ferro scaldato alla forgia e battuto dal martello sull’incudine sino a dargli la forma che avevano in mente.
Naturalmente tutti si rivolgevano a lui quando c’era da sistemare qualsiasi cosa avesse a che fare col metallo, persino la ferratura degli zoccoli dei cavalli rientrava nelle sue competenze.

Category: Costume e società

About the Author ()

Comments (1)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. Basilio ha detto:

    Sono un assiduo telespettatore. Oggi sentivo il signor Caprarica che parlava di quei bambini d’asilo che sono stati portati in una chiesa islamica e si sono inginocchiati per pregare. Caprarica lo ha definito un atto lodevole. Ma vi rendete conto a che punto siamo arrivati? Nelle nostre scuole non possiamo più tenere il crocifisso, non possiamo dire la preghiera di Natale e cantare le canzoncine e per lui è lodevole fare inginocchiare dei bambini d’asilo in una moschea? Ma mi faccia il piacere! Così avrebbe detto il grande Totò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.