LA GUERRA IN DIRETTA

| 14 Giugno 2025 | 0 Comments

(g.p.) ___________ All’ora di cena, la guerra irrompe nelle dirette delle televisioni italiane, a quell’ora al solito alle prese con i vari telegiornali e i cosiddetti talk show eventuali. I conduttori si fregano le mani, pur senza darlo a vedere, nei loro occhi spiritati come i traccianti della contraerea.

Spettacolo.

Pazienza se sappiamo in sostanza più della Guerra del Peloponneso fra Atene e Sparta, che di quanto sta avvenendo veramente adesso fra Israele e Iran, o fra Russia e Ucraina, paradosso dell’informazione contemporanea.

Pazienza, se non è un videogioco, come sembra, in quelle immagini insistite, insolenti, insopportabili, che però fanno audience, alzano il mito vuoto e falso dell’auditel.

Andiamo con le dirette da Tel Aviv di questa notte senza fondo.

Pazienza, se non è un videogioco, ma è guerra vera di sofferenza, distruzione, lacrime e sangue, perchè le guerre, tutte quante, sempre questo sono: sofferenza, distruzione, lacrime e sangue.

Basta non dirlo.

Basta non parlare del terrore che sappiamo scuote le popolazioni civili, i bambini, gli animali, a Tel Avv, come a Teheran di cui però poco e punto i nostri conduttori dicono.

Se pure era difficile fare peggio di loro, dei nostri conduttori di regime, eppure ci riescono i nostri commentatori di regime.

Nessuno che ricordi, questa volta, che c’è un aggressore e un aggredito.

E che comunque non ci sono guerre giuste: non ci sono mai guerre giuste.

Per non sapere che dire, le cazzate che sparano in diretta deflagrano più delle bombe.

Ah l’Iran sta preparando l’atomica… Come se l’atomica dovessero tenerla solo coloro i quali decidono che altri non possono averla.

Com’era quella storia delle armi segrete di Saddam Hussein?

Ah i bombardamenti israeliani provocheranno la caduta del governo iraniano, perché il popolo si solleverà contro di esso.

Com’era quella storia della ‘democrazia’ da esportare in Iraq, in Afghanistan, in Libia, e potrei continuare a lungo?

A nessuno viene in mente, che i bombardamenti al contrario provocano negli Iraniani, popolo di fieri nazionalisti e di lucidi intelligenti, l’effetto contrario di quello evocato, o sperato, dai nostri commentatori vergognosi.

Ah ora c’è Putin che fa la mediazione fra le parti… Invece di pensare ai morti suoi, ora si mette a mediare, per i morti degli altri.

Ah Trump…Che non fa in tempo a dire una cosa, che ne succede un’altra diversa, e mentre si adegua a una cosa diversa, ne succede un’altra ancora differente, annamo bene, a posto siamo, con Trump…

Ma è già ora dei pacchi e degli altri giochini stupidi per telespettatori trattati come idioti, così bisogna parlare di Garlasco, sempre senza sapere che dire, ma così è la vita, di Bossetti, del killer delle prostitute romene.

Un po’ meno, ma pure l’Isola dei Famosi, fa audience.

La guerra può aspettare, alla prossima diretta.

A pancia piena, si ragiona meglio. E pazienza se le pance a Gaza, di quelli che sono riusciti a sopravvivere, sono vuote e inoltre adesso, dopo l’attacco israeliano all’ran, nessuno parla più del genocidio perpetrato nella Striscia.

Pazienza, se gli spaghetti si sono raffreddati e nel frattempo sono diventati colla.

Pazienza, se nemmeno un’abbondante dose di Maalox riuscirà a lenire il bruciore dell’anima, l’ansia, paura, se non il terrore, provocato dalla guerra in diretta, specie alle persone sole, più sensibili, in difficoltà, più indifese, e ai bambini, in questa notte nera più del nero che non porta sonno, ma incubi.

A tutti, a tutti noi, che ancora non siamo abituati e non vogliamo abituarci all’orrore, e che non ci domandiamo per chi suona la campana.

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi, Politica

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