BOTTA E RISPOSTA DA SCENEGGIATA FRA ANTONIO DECARO E MICHELE EMILIANO. MA ‘E figli so piezz e core’
(g.p.) ____________ La telenovela politica del candidato presidente del centro sinistra alle elezioni regionali del prossimo autunno – la data comunque non è stata ancora confermata dal governo nazionale – si è arricchita oggi di una nuova puntata.
Mentre sull’altro versante del centro – destra al solito non sanno su quale cavallo puntare per la corsa e trattano sotto banco su nomi che appaiono improponibili, fino a quando, sempre come al solito, la decisione sarà presa a Roma dai segretari dei partiti della coalizione nazionale, il centro sinistra ha un cavallo buono, praticamente già vincente, anch’egli, come il predecessore, ex sindaco di Bari del Partito Democratico e attuale europarlamentare, Antonio Decaro, forte delle 500.000 preferenze record prese alle europee di un anno fa.
Però il candidato non ha ancora accettato la candidatura propostagli e fa un po’ il prezioso.
In realtà, sullo sfondo c’è la questione legata alla partecipazione in coalizione di centro sinistra, o diretta, indiretta, sarà da vedere, appunto di Michele Emiliano e poi pure di Nichi Vendola, che Antonio Decaro non vorrebbe come alleati partecipanti, giudicandoli ‘ingombranti’ e volendo poi pure con ciò marcare la propria discontinuità politica.
La telenovela, pardon, la sceneggiata, visto che si parla di padri e di figli, alla Mario Merola, politica del centro sinistra pugliese si è arricchita di una puntata memorabile, con un botta e risposta a distanza, dai toni forti.
“Per me Emiliano è come un padre, ma in questo momento i figli di Emiliano sono un po’ inflazionati”, ha detto Antonio Decaro, con chiaro riferimento alle ultime notizia di cronaca gossip, ma pure con altrettanto chiare allusioni politiche.
Pronta la risposta di Michele Emiliano, che ha così maliziosamente replicato: “Con Decaro è sempre tutto a posto. Come si dice, i padri i figli se li devono tenere come sono. Come vengono, vengono”. _____________
LA RICERCA nel nostro articolo del 23 giugno scorso