2 – 2, IN EXTREMIS IL PRIMO GOL IN SERIE A DI CAMARDA REGALA AL LECCE UN PAREGGIO SOFFERTO, GIUSTO E MERITATO
(Rdl) ______________
Piove, prima della partita, poi esce l’arcobaleno, pur fra nubi livide di pioggia e infine si rivede un po’ di sole, ma subito riflettori accesi.
Agli ordini del signor Francesco Fourneau di Roma, Eusebio Di Francesco, che ha chiesto ai suoi grinta e cattiveria, manda in campo, confermando il 4 – 3 – 3:
Falcone – Kouassi, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo – Coulibaly, Ramadani, Berisha – Pierotti, Stulic, Tete Morente.
Vincenzo Italiano, che pretende dai suoi concretezza e continuità, schiera, col 4-2-3-1:
Skorupski – Holm, Lucumì, Heggem, Miranda – Ferguson, Moro – Orsolini, Fabbian, Rowe – Dallinga.
La prima occasione – e pure grossa – è degli ospiti al terzo minuto: Kuoassi sbaglia in uscita la costruzione dal basso, Rowe gli ruba il pallone e tira, cercando l’angolino basso sul secondo palo col piatto destro, bravo Falcone a deviare in calcio d’angolo.
Ce ne sono a breve altri tre a favore del Bologna, che preme decisamente.
Un tiro di Moro finisce alto, un altro di Orsolini in corner su respinta di Falcone.
Però improvvisamente segna il Lecce. IL VANTAGGIO DEL LECCE! COULIBALY!
Skorupski si oppone ad un colpo di testa di Pierotti, Berisha rimette la palla in area piccola dove Coulibaly è lesto nell’infilarla alle spalle del portiere polacco dopo una carambola favorevole. 13′.
1 – 0.
Il gol è una medicina miracolosa, un’iniezione di fiducia e di entusiasmo, per i padroni di casa che al minuto 19 potrebbero raddoppiare: tacco di Coulibaly a liberare il destro di Tete Morente, sulla traiettoria si immola Lucumì, il pallone finisce sulla traversa, sul rimbalzo Pierotti non riesce a inquadrare la porta.
Al 25′ doppia conclusione di Berisha, che, si sa, prima tira e poi pensa se tirare: la prima, su punizione, è respinta dalla barriera, la seconda deviata in angolo.
La reazione del Bologna, che pure aveva iniziato bene, non c’è.
La partita poi sembra scivolare verso il riposo senza che accada in pratica niente di concreto, nemmeno di notevole, per una ragione o per l’altra.
Invece…
Minuto 45. Kouassi in ritardo sgambetta in area Dallinga. Per Fourneau non ci sono dubbi, in effetti è rigore netto. Lo trasforma Orsolini, spiazzando Falcone. 1 – 1.
Al rientro delle squadre in campo, Di Francesco leva Kouassi, disastroso, al suo posto mette Danilo Veiga.
Ora c’è di nuovo una netta supremazia del Bologna, però il Lecce prende un palo su ripartenza di Gallo che ha spazio sulla sinistra e serve a rimorchio Coulibaly, il cui piattone si infrange sulla base del palo alla destra di Skorupski.
Para invece il portiere al minuto 66 su conclusuone di Gallo.
Camarda al posto di Stulic da una parte, dall’altra Castro, Cambiago e Oldgaard per Rowe, Dallinga e Fabbian.
Poi il Bologna passa in vantaggio. Holm pesca Odgaard in area di rigore, il danese è rapido nel girarsi e calciare a rete, trovando la deviazione di Tiago Gabriel che inganna Falcone. 71′. 1 – 2.
Così partita ribaltata a favore degli ospiti, che passano subito dopo a tentare di controllarla e assopirla, mentre l’allenatore dei padroni di casa si gioca le ultime carte, con N’Dri e Banda, messi in campo in uno schieramento ultra offensivo.
Pierotti di testa prende il palo all’80’.
Ultimi cinque minuti. Giallorossi all’attacco, a spingere decisamente in avanti, ma senza risultato.
All’89’ punizione da posizione favorevole, schema, conclusione di Tiago Gabriel che di testa trova la palla, ma non la porta.
Quattro minuti di recupero.
All’ultimo istante, c’è un calcio d’angolo, su cui si fa sotto anche Falcone. E il Lecce trova il pareggio. IL PAREGGIO DEL LECCE! CAMARDA! Di testa nell’area piccola trova la deviazione vincente. Primo gol in serie A del diciassettenne centravanti scuola Milan. 94′. 2 – 2.
Il pareggio è giusto, meritato, al di là degli errori commessi da un Lecce che almeno ha fatto vedere capacità di reazione agli episodi sfavorevoli e tanta volontà propositiva.
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