ANCORA I FILOBUS DELLE POLEMICHE INFINITE. DOPO QUELLI VOLUTI NEI SUOI PRECEDENTI MANDATI, ADESSO ADRIANA POLI BORTONE DA’ IL VIA LIBERA ALL’AUMENTO DA 11 A 27. IL PD PROTESTA: ‘NO, GRAZIE! RIPENSATECI!’

| 29 Maggio 2025 | 3 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Gruppo consiliare e segreteria cittadina del Partito Democratico di mandano il seguente comunicato __________

NUOVI INVESTIMENTI PER IL FILOBUS, PD: LA POLI SI FERMI ED ASCOLTI LA CITTA'”.

Il PD esprime un radicale e motivato dissenso rispetto all’ennesima decisione della Giunta Poli che solo a parole dichiara di essere espressione del governo dell’ascolto della città.


Continua in questo modo l’assalto alla città in totale dispregio dell’opinione pubblica e dello stesso elettorato che ha sostenuto l’attuale maggioranza.


Infatti con una decisione assunta nel chiuso del palazzo si annuncia che il filobus raddoppia!

Quindi, ulteriori pali, ulteriori fili per ulteriori chilometri che si aggiungono ad un’opera inutile, dannosa, costata oltre 23 milioni, che ancora una volta violenteranno la bellezza di una città che nel nitore delle line e la pulizia della sua architettura ha il suo punto di forza.

Il PD dunque ribadisce il suo totale dissenso e la netta contrarietà rispetto:

•⁠  ⁠all’opera in sé che non soddisfa alcun bisogno della mobilità sostenibile che potrebbe essere ampiamente soddisfatta con altre modalità, ad esempio una seria implementazione dei bus elettrici;

•⁠  ⁠Alla modalità obsoleta di pensare alla mobilità sostenibile che non era attuale allora e ancor meno lo è oggi;

•⁠  ⁠Rispetto alla modalità di gestione su questioni che segnano il futuro della città, senza che ci sia un reale ascolto della città stessa.

Category: Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (3)

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  1. Christian Gnoni, Coscienza Civica - tramite mail ha detto:

    Il capogruppo di “Coscienza Civica”, Christian Gnoni: «“Beati gli smemorati perché avranno la meglio sui loro errori”, ma li paghiamo noi»

    Il sindaco, Adriana Poli Bortone, soffre di evidente smemoratezza visto che ripropone soluzioni vecchie e ampiamente avversate dalla città. Mi riferisco alla rete filoviaria che il sindaco “regalò” alla città. Il progetto del filobus più contestato della storia ha mosso i primi passi nel dicembre 2000 con una delibera che prometteva di rivoluzionare il sistema di trasporti e in generale della mobilità cittadina, nel giro di pochi anni. Il progetto fu portato in giunta comunale il 28 luglio 2003 dall’allora assessore alla Mobilità Gianni Peyla: stiamo parlando della preistoria.
    Ora ripropongono la stessa soluzione che un quarto di secolo fa avevano trovato risolutiva. Se un complimento dobbiamo fare al sindaco è per la sua perseveranza: insiste nell’errore confidando, forse nel “repetita juvant”. Sappiamo che non è così e non possiamo tacere dinnanzi all’ennesimo sfregio della città. Il centrodestra ha incartato Lecce in 26 chilometri tra fili e pali, il centrodestra si prepara a piazzare circa mille nuovi pali e stendere altri fili per “grigliare” la città.
    La misura è colma. Daremo voce alla disapprovazione dei cittadini e intanto abbiamo lanciato una petizione online “Fermiamo il progetto di potenziamento del filobus della Sindaca Poli a Lecce”, su change.org che ha già superato le 500 firme.

    Christian Gnoni
    Capogruppo di “Coscienza civica”

  2. Partito Democratico Lecce - tramite mail ha detto:

    “SUL FILOBUS DIAMO LA PAROLA AI CITTADINI CON IL REFERENDUM”.

    Il sindaco Poli ha definito nell’intervista di ieri al Quotidiano il maxi-progetto di ampliamento del filobus ” la migliore idea per Lecce” ed ha affermato che si tratta di ” un progetto doppiamente vantaggioso sia per quel che riguarda il rispetto dell’ambiente sia per l’economia del territorio”.

    E’ davvero ammirevole lo slancio con il quale il primo cittadino sostiene oggi il progetto, che piccolo particolare ha nascosto ai leccesi in campagna elettorale.

    Ma crediamo che non tutti abbiano le stesse certezze, anzi siamo convinti che la maggioranza dei leccesi la pensi molto diversamente e ritenga che si tratti di un’opera tanto costosa e faraonica quanto dannosa e inutile, uno sfregio permanente alla bellezza della nostra citta’.

    “Il filobus, un danno con effetti permanenti”.. Fu questa infatti la motivazione con la quale nel 2017 l’amministrazione comunale di Lecce, nella persona del sindaco Perrone, si costitui parte civile nell’apposito processo che ha riguardato la realizzazione del filobus.

    Per queste ragioni trattandosi di un progetto che e’ destinato ad avere un impatto molto forte e devastante perche’ deturpa permanentemente l’immagine della citta’ ed il suo patrimonio artistico ed architettonico, crediamo che sia necessario chiamare i cittadini a pronunciarsi attraverso un referendum cittadino.

    Per chiedere il referendum abrogativo a norma di statuto dobbiamo raccogliere 6000 firme di cittadini residenti’.

    E’ l’unica possibilita’ che abbiamo di poter fermare il progetto di ampliamento del filobus in citta’.
    Facciamolo !!!

    Segreteria Cittadina e Gruppo Consiliare Partito Democratico di Lecce

  3. redazione ha detto:

    Abbiamo verificato nel nostro archivio.

    La citazione del Pd attribuita all’ex sindaco Perrone è corretta.
    Ecco quello che scriveva leccecronaca.it nel nostro articolo dell’ 8 marzo 2017:

    “…Un’ opera che l’ attuale maggioranza, sempre di centro destra, del sindaco Paolo Perrone, in carica dal 2007, definisce

    ‘un’ opera pubblica frutto di attività illecite che comporta per l’ amministrazione comunale un danno con effetti permanenti’.

    Sta scritto così nella costituzione di parte civile al processo. E il processo, si apprende oggi, ci sarà, ed inizierà il 5 giugno davanti la seconda sezione penale del Tribunale di Lecce”.

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