L’ESTATE FELICE DELLA MIA VITA
di Elena Vada _____________
Sarà rimpianto o nostalgia? Non so.
I ricordi vanno ai maggio, ‘mese mariano’, della mia infanzia, quando assistevo, tutti i pomeriggi, alla funzione dedicata alla Madonna, mese che terminava con la “fiaccolata” per le vie del quartiere.
Ed era un derby tra due Parrocchie confinanti: Santa Teresina, la mia, e Santa Rita aldilà della ferrovia, che la delimitava e separava.
L’ affluenza al corteo per la Madonna, era tanta e, ovviamente credevamo sempre d’aver vinto per numero di presenti. Don Bruno, il parroco, sembrava soddisfatto.
Bei tempi.
Altro che i ‘Pride’!
Non immaginate quanta gente partecipava, con la fiaccola in mano e i canti che si alzavano al cielo, forti e convinti.
A giugno c’erano gli ultimi compiti in classe, ma i pensieri di noi scolari, erano già alle vacanze, ormai prossime. Faceva già caldo.
Ognuno raccontava ‘dove’ si sarebbe diretto: Liguria, Sicilia, Calabria, Campania, Puglia….
Moltissimi avrebbero raggiunto i nonni al Sud, perché i genitori lavoravano.
Avevamo i calzoncini corti e la maglietta a righe (quasi una divisa) e guardavamo (di nascosto) gli episodi della ‘Famiglia Addams’ che andava in onda (in bianco e nero) alla televisione, alle 23.00.
I giardinetti si affollavano e c’era la coda per bere alla fontanella pubblica: il ‘Toretto’.
Sporchi, sudati e assetati, bevevamo come reduci dal deserto. Incontrollati: non c’erano genitori o altri adulti a sorvegliarci.
Giocavamo a nascondino, saltavamo alla corda, andavamo sui pattini a rotelle e, le più fortunate, avevano la bicicletta ‘Graziella’.
Non c’erano tanti tipi di merendine. La mia era: ‘pane e marmellata casalinga’ o ‘pane ed olio (pugliese)’. Una sciccheria pomeridiana era ‘l’ eventuale’ ghiacciolo alla menta.
Avevo ginocchia e gomiti sbucciati… mai disinfettati, e come me, tutti.
Che anti-corpi avevamo!?
Tra le bambine, c’erano già rivalità amorose:
“Mi piace Mario, tu piaci a Pietro… Carlo mi ha portato una caramella… eccetera…”
Ma la più bella e corteggiata, ai giardinetti, ero io.
Non ci credete? Vabbè.
Una cosa ricordo bene, però, di quell’ epoca: ero consapevole d’essere FELICE, per quella meritata libertà e spensieratezza.
Una sensazione che auguro ad ogni bambino di oggi, e…
“Buone Vacanze” a tutti!
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