IL SIGNORE E’ SERVITO! IN TEMPI RECORD E ALL’ UNANIMITA’, ECCO PRONTA L’ AUTORIZZAZIONE PER IL SUO RESORT EXTRALUSSO. VOTANO A FAVORE ANCHE LE OPPOSIZIONI CENTRO DESTRA E M5S. NESSUNO HA AVUTO NIENTE DA ECCEPIRE, NEMMENO SULLE MOTIVAZIONI DEL PROVVEDIMENTO ADOTTATO. TRAGICOMICHE

| 31 Luglio 2018 | 4 Comments

di Giuseppe Puppo______

Proprio come un qualunque cittadino leccese, che per cambiare destinazione d’uso al suo box o alla sua cantina in locali di venti metri quadri, o per fare un bagno in più a casa sua, fa domanda e poi notoriamente aspetta e spera…Il ‘leccese d’adozione’ per ius pecuniae Renè De Picciotto ottiene quel che voleva, in nemmeno un mese e mezzo. Il 15 giugno scorso presenta la richiesta a costruire e di cambio di destinazione d’uso del suo (in conto vendita) immobile immenso, in pieno centro storico, di grande pregio architettonico, da ristrutturare, e da far diventare resort extralusso per fini commerciali, e oggi l’ iter è concluso, in nemmeno un mese e mezzo, con il voto a favore del consiglio comunale, all’ unanimità.

Stipisce tanta solerzia, c’è da rimanere ammirati di fronte a tanta celerità burocratica!

Ma ci sono tante altre cose che stupiscono e fanno rimanere ammirati, dopo la riunione del consiglio comunale di questa mattina.

Di fronte alla totale unanimità delle forze politiche, anzi, le, chiamiamole così, perplessità che leccecronaca.it aveva per prima, e poi in seguito da sola sollevato su un simile progetto, escono ancora di più rafforzate.

Vediamo perchè.

Dopo l’ esame in commissione, con unanime parere favorevole, è arrivato ‘stamattina in consigio comunale “il progetto per opere di ristrutturazione edilizia…per il recupero e la riqualificazione dell’ immobile ex Banco di Napoli”.

Il Comune di Lecce era chiamato a dare il necessario parere al progetto presentto da Renè De Picciotto, il quale, dopo aver acquistato l’ immobile, intende trasformarlo in residence extralusso.

leccecronaca.it nelle scorse settimane aveva cercato ragguagli, manifestando tante, e di diverso ordine, riserve sulla vicenda; aveva cercato le risposte alle tante, e di divero ordine, domande che una simile stoia suscita.

Eravamo curiosi di verificare l’ atteggiamento delle diverse forze politiche  in proposito, a proposito e a sproposito.

La delibera è alla fine delL’ ordine del giorno odierno, pieno di tutta una serie di questioni legate a debiti pregressi, vicende giudiziarie ed aspetti di bilancio, che portano via alcune ore.

Giacchè ci sono, ascolto.

Quello che ci capisco sono solo due cose: uno, maggioranza attuale e minoranza attuale, si rimpallano le responsabilità e le irresponsabilità, di quando erano a ruoli invertiti con la precedente amministrazione, in un guazzabuglio pressoché inestricabile di accuse incrociate; secondo, per colpa degli uni, o degli altri, o di tutti e due, o di nessuno, fatto sta che sono stati spesi svariate centinaia di migliaia di euro che si sarebbero potuti agevolmente risparmiare.

Magari, ci si poteva comprare l’ ex Banco di Napoli e ristrutturarlo pure, a vantaggio dei cittadini leccesi comuni, con qualche progetto sociale e culturale, e non dei super ricchi d’ importazione.

Inganno l’ attesa, mentre si succedono gli interventi, cercando di capire chi dei consiglieri intervenuti abbia la cadenza leccese migliore, ma è una bella gara, fra molte z dolci e molte forzature del modo di porgere in italiano.

Poi a mezzogiorno arriva il punto forte dell’ ordine del giorno.

Secondo Lorenzo Ria, del Pd, come han fatto in commissione, si tratta di definire l’ interesse pubblico, per cui accordare i permessi richiesti dal privato; e l’ interesse pubblico nella fattispecie c’è, perchè è di interesse pubblico il recupero di edifici storici, così disse; e nel fatto che una parte  dell’ edificio viene messa a disposizione  dell’ utilizzo pubblico.

Detto così non fa una grinza. ma si aprono buchi, si aprono smagliature, si aprono voragini se si considera che il bene storico viene recuperato non favore della collettività, ma a favore dell interesse di un privato; e quanto al presunto utilizzo pubblico invocato da Ria, basta leggere il progetto per rendersi conto quanto esso sia minimo e anzi inconsistente.

E’ pubblica utilità aver ‘ottenuto’, come rivendicato da più parti, che il costruttore risistemi anche spazi intono all’ immobile, un servizio che fa a sè stesso, prima che alla collettività?

Oppure il contributo straodirnario di 74.000 euro da versare a tal fine alle casse del Comune?

Siamo, di fronte a questo, in presenza di interesse pubblico, tale da consentire ad un privato, già ricco e anzi straricco di suo, di togliersi lo sfizio di colonizzare una città  scelta quale luogo d’adozione e di costruirci a gloria personale, quale attestazione delle proprie capacità imprenditoiale, un rifugio per billionairini orfani del progetto abortito di Flavio Briatore?

Secondo la maggioranza, secondo il sindaco, secondo il Pd, sì.

L’ opposizione di centro destra è sulla stessa lunghezza d’onda, sono in perfetta sintonia, ‘stavolta, con i colleghi del centro – sinistra.

Fino a pochi minuti prima. erano tutti contro tutti a rimpallarsi responsabilità di strascichi di bilancio e onerose pendenze giudiziarie, ma adesso, su René De Picciotto, sono tutti d’accordo, come testimoniano Severo Martini, di Forza Italia, Bernardo Monticelli Cuggiò, di Lecce Città del Mondo, e Gaetano Messuti, ex Direzione Italia, ora Gruppo Misto, il quale si spinge anche più avanti di tutti gli altri: infatti, definisce questa scelta unanime “una scelta forte“, e poi subito dopo spiega perché, anche se non si capisce se sia una presa d’ atto, un indirizzo di intenti in auspicio, o una direttiva: “il centro storico abbia modificazioni d’ uso”.

Quelli di centro sinistra, concordi con loro. In particolare Antonio Rotundo del Pd ribadisce che si tratta di “recupero e di valorizzazione del patrimonio storico”, certo, prendere un immobile di pregio storico e architettonico, stravolgerlo e farlo diventare albergo a sei stelle significa esattamente questo; e Angela Maria Spagnolo, di “Una buona storia per Lecce”, esalta e si esalta per i “nuovi contenitori fruibili da un maggior numero di persone“.

Pure Antonio Torricelli, del Pd, è d’accordo, ma è l’ unico intervento pronunciato in aula in cui abbiamo letto, più che sentito, parole di distinguo, quanto meno di prudenza, che vengono probbilmente dalla sua lunga esperienza, quando scandisce “evitiamo di pensare che il privato fa opera di beneficenza; il privato risponde ai propri interessi”.

 

Tutti gli altri presenti, sono in diciannove su trenta, maggioranza o opposizione, tacciono. Chi tace acconsente. A tutti va bene così. A nessuno è venuto in mente che so? Il Museo di Tito Schipa, o di Carmelo Bene, o di tutti e due, che si poteva fare all’ ex Banco di Napoli.

 

Presenti e votanti, 19. Voti favorevoli: 19. Contrari: 0. Astenuti: 0. Non partecipanti al voto: 0.

 

Leggendo poi nel dettaglio, con calma e con la dovuta attenzione, il progetto delle unità abitative che saranno ricavate dallo stravolgimento dell’ ex Banco di Napoli, le motivazioni addotte in aula a giustificare la cencessione dei permessi in nome dell’ interesse pubblico appaiono tragicomiche.

Al piano seminterrato è prevista un’ area relax aperta al pubblico, con bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, fitness e quant’ altro; e al piano ultimo, sul tetto, un giardino pensile, con piscina acquagym.

Questo significa che potranno andarci tutti coloro che lo vogliano?

No, come viene meglio specificato nel corso della cronistoria della delibera, il Comune ha chiesto e ottenuto che i servizi sopra descritti a pagamento siano aperti all’uso pubblico e non solamente dei residenti. E c’è da imparare, su quali benefici i nostri amministratori hanno spuntato dal costruttore!

In teoria, forse. Vedremo quali saranno le tariffe applicate al pubblico, e chi potrà permetterselo.

Cioè, è facile prevederlo, nessuno.

Tralascio le motivazioni giuridiche addotte in delibera, perché superano le capacità di un povero giornalista, ma sarebbe intressante sentire le valutazioni libere di un esperto di diritto amministrativo indipendente.

Lo stesso, le valutazioni di un architetto o di un urbanita, per gli aspetti puramente tecnici e architttonici.

Mi esrcito solamente, infine, su considerazioni di carattere politico, ed è singolare che debba farle un giornalista, visto che nessuno dei politici leccesi ha sauto, o voluto farle.

Tutti concordi, i nostri consiglieri, dunque, su questo turismo d’elite, alla nostra signora inglese del resort di lusso fra gli ulivi secolari di Nardò, alla Billionaire Twiga di Flavio Briatore.

Vince questo modello di turismo, dei ricchi, a danno di quello popolare e di quello culturale.

Quest’ ultimo modello, ove fosse stato ideato e portato avanti, se poi la vogliamo vedere anche dal punto di vista economico, darebbe lavoro comunque e certo di più, e dignità, a questa terra, in presenza, facilmente prevedibile, di un grosso e continuo flusso turitico popolare, di valore certo maggiore di quello di dare alloggio temporaneo ai pochi che possono permetterselo e di aumentare i profitti di uno che certo non ha problemi per arrivare a fine mese.______

L’ APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 21, 25 e 30 giugno scorsi

ECCO S’AVANZA UNO STRANO ‘PICCIOTTO’. SVIZZERO. IL BANCHIERE GINEVRINO HA MESSO UNA MANO SUL CUORE, DIVENTATO GIALLOROSSO, E UNA AL PORTAFOGLIO, ALLA CONQUISTA DEL LECCE. MA PURE DI LECCE

 

PICCIOTTI SI’, MA SVIZZERI, ALLA CONQUISTA DI LECCE. ECCO CHI E’ RENE’ DE PICCIOTTO E CHE COSA VUOLE FARE. CON MOLTE DOMANDE, PER ORA SENZA RISPOSTE

RENE’ DE PICCIOTTO ALLA CONQUISTA DI LECCE. ECCO LE PRIME RISPOSTE AGLI INTERROGATIVI SUSCITATI

Category: Cronaca, Politica

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Comments (4)

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  1. Luigi ha detto:

    Sarebbe stato meglio una acquisizione da parte degli enti pubblici per finalità sociali. Ad esempio una struttura da adibire ad alloggi per madri sole e bambini con nido annesso.
    Ma se la politica ha espresso un voto unanime…mah…

  2. Alberto Conte - tramite Facebook ha detto:

    De Picciotto mi piace!

  3. Francesco Paladini - tramite Facebook ha detto:

    Mai vista una amministrazione così celere, complimenti, poi per aprire l’ex e fare parcheggi Enel , o finire la piazza ex caserma massa, o ribaltare la stazione aspettiamo non anni, ma secoli.

  4. Carlo - tramite mail ha detto:

    Ho letto il Suo articolo su De Picciotto, sono d’accordo con Lei e con Antonio Torricelli… ma coi soldi si fa tutto, specie a Lecce, amen

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