ANCHE QUANDO SI ACCOGLIE CON IL CUORE E NON PER IL PORTAFOGLIO SI RISCHIA DI FARE DANNO
(v.m.)______Torino. Lei è M.S. di 66 anni, un’anziana signora che vive insieme al figlio venticinquenne pur non avendo grandi disponibilità economiche, si è fatta impietosire da un giovane extracomunitario, per cui all’inizio gli offerto un pasto caldo una volta al giorno, sino a quando ha deciso di prenderlo in casa come un secondo figlio.
Un caso di accoglienza vera, non come quelle delle associazioni che sui migranti fanno soldi a palate.
Alla signora, come si vede dalla foto, mancano diversi denti, il che ci fu supporre che non avesse neppure i soldi per farseli mettere, però ha accolto nella propria casa casa l’amico del figlio. Il giovane non lavorava, passava buona parte del giorno in casa, era gentile con tutti, e a dire di tutti era un bravo ragazzo, sino a che….
Le forze dell’ordine sono andate in casa della signora per arrestare Mouner El Aoual, cittadino marocchino, 29 anni, con l’accusa di attività finalizzata al terrorismo, a quel punto madre e figlio sono rimasti senza parole e hanno dovuto prendere atto di essere stati raggirati.
“Gli abbiamo dato un tetto e da mangiare. Mi chiamava mamma e per me era come un figlio: se c’è un problema parliamone, gli avevo detto” e la signora poi continua, ora il tono si fa duro risentito:
Ed ecco cosa dicono i vicini di casa: “Lui era gentile ed educato. Ogni quindici giorni andava a pesca in un laghetto in montagna e una volta mi ha anche regalato delle trote. Non posso davvero dire nulla di negativo sul suo conto” – racconta una vicina di casa della signora che ha ospitato il marocchino. Poi aggiunge: “La mia vicina di casa è stata ingannata da questo ragazzo. Quando sono arrivati i carabinieri si è sfogata con me. Era senza parole. Ha detto che lo aveva accolto in un momento di grande difficoltà per lui“.
“Sembrava un bravo ragazzo. Non uno strano. A volte veniva nel nostro negozio a comperare oggetti per la casa“, racconta un negoziante.
Insomma abbiamo in casa i terroristi, noi li accogliamo nelle nostre case, e a volte invece essi si organizzano per ammazzarci.