L’università di Lecce: anche qui la casta regna sovrana? Un appalto di 100 milioni di euro da assegnare con quali procedure?

| 21 Ottobre 2012 | 0 Comments

Qualche settimana fa sfogliando un quotidiano locale abbiamo letto, che alcune decine di studenti dell’associazione di destra, Blocco Studentesco,  hanno fatto irruzione in una delle sedi dell’Università del Salento ubicate in via Monteroni, il complesso ecotekne dove si trova la facoltà di giurisprudenza.

Maschere di carnevale e fumogeni, volantini e slogan contro il Governo Monti, e contro il sistema baronale, che a loro dire, regge l’università leccese, sono stati utilizzati per la colorata protesta, durata pochi minuti.

I ragazzi all’arrivo dei carabinieri si erano già dileguati.

Una bella azione, dove invece della violenza, delle vernici indeledibili con le quali siamo abituati a vedere insudiciati muri e suppelletili, si sono viste scie di colore sfumare nell’aria e maschere carnevalesche, striscioni e volantini. Insomma è stata la goliardia a farla da padrona. Di solito i giornali danno ampio spazio alle proteste dei giovani, quasi sempre lisciandogli il pelo e facendo del giovanilismo da quattro soldi, stavolta no. Questa volta invece era stato più spazio alla replica del portavoce del Rettore per dire che la manifestazione era fine a se stessa, e che nell’Università salentina a differenza del passato, il fenomeno dei baroni non esisteva più, che tutto funzionava secondo metodi di correttezza e criteri improntati alla meritocrazia.

Così, incuriositi,  ci siamo recati presso l’università abbiamo parlato con tante persone, qualche studente, qualche impiegato, ci hanno riferito tutta una serie di voci sull’andazzo di questa istituzione, tante lamentele, tante accuse, ma non siamo riusciti a trovare nessuno che ci fornisse prove che suffragassero tali voci.

Oggi, a sorpresa, apprendiamo che il Magnifico Rettore Laforgia, sospende dall’incarico il Direttore generale dell’Università del Salento, Emilio Miccolis.

Cosa è avvenuto? Emilio Miccolis è un uomo di fiducia del Rettore, lui lo ha scelto, lui lo ha voluto, come mai è costretto a prendere le distanze adottando un provvedimento così grave?

Miccolis avrebbe esercitato pressioni su un funzionario dell’Università responsabile dei concorsi per convincerlo a chiedere un trasferimento. Il dialogo che ci sarebbe stato tra Miccolis e il dirigente Manfredi De Pascalis, esponente della Cgil e capo dell’ufficio reclutamento dell’ateneo (che avrebbe registrato la conversazione) è stato pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Laforgia ha incassato la solidarietà della sinistra, tramite il Sindaco di Bari Emiliano, mentre l’On. Mantovano in una botta e risposta scrive “Il Rettore deve dare conto di episodi come quelli letti ieri nella trascrizione del colloquio fra il Direttore generale da lui nominato, sostenuto e difeso, e De Pascalis. Ne risponderà agli ispettori del ministero e – ritengo – all’autorità giudiziaria. Reputo offensiva la sua richiesta di indicare ‘persone di mia fiducia’ nelle commissioni degli appalti: la “mia fiducia” è nella trasparenza delle procedure. Che finora è stata la grande assente nell’attuale gestione del vertice dell’Ateneo salentino”. Parole pesantissime quelle scritte dall’ex Sottosegretario agli Interni, considerato che Mantovano non è personaggio che faccia addebiti o lanci attacchi a chi rappresenta le istituzioni con noncuranza, è un uomo politico particolare, abituato a soppesare le parole.

Ora ci piacerebbe sapere cosa avrebbe da dire quel docente universitario (di cui purtroppo non riusciamo a ricordare il nome) portavoce del Rettore che replicando ai ragazzi di Blocco Studentesco, sul Quotidiano Nuovo, raccontava la favola bella che tutto funzionava alla perfezione nell’ateneo leccese.

V.M

 

Category: Costume e società

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