‘Rispetto per il Papa, ma la politica è un’ altra cosa…”, RAFFAELE FITTO PROPONE INTERVENTI CONCRETI PER FRONTEGGIARE L’ IMMIGRAZIONE

| 7 Maggio 2016 | 1 Comment

(Rdl)______Il leader dei ‘Conservatori e riformisti’ Raffaele Fitto ha diffuso nella tarda serata di ieri la seguente dichiarazione______

“Da credente, ho grande rispetto per il Pontefice, ed è naturale che, da pastore di anime, abbia richiamato il valore dell’accoglienza e dell’identificazione umana con chi soffre.

La politica ha però il dovere di fare delle scelte, e di misurarsi con i limiti, con la dimensione del “possibile”, con la realtà.

L’Italia è esposta a un’invasione che assumerà proporzioni insostenibili, ingestibili, disumane sia per chi arriva sia per chi dovrebbe accogliere.

Ecco perché ritengo necessario, come faccio da tempo, parlarne prima, anticipare percorsi e soluzioni, anziché piangere dopo, a dramma esploso.

Per ciò che riguarda la Siria e i rifugiati di guerra (tema che non ha riflessi immediati sull’Italia), occorrerebbe far tesoro della determinazione soprattutto inglese (ma richiede un impegno militare forte da parte di vari Paesi) e creare almeno un paio di zone protette dentro la Siria (tutelate sia da uomini in campo che da una “no fly zone”) dove i siriani possano stare, dove i bambini possano andare a scuola, e così via, insomma dando una concreta speranza che possano tentare di vivere una vita quasi normale almeno in alcune parti del loro territorio.

Per ciò che riguarda invece i migranti economici (tema caldo per l’Italia), occorre rilanciare in positivo l’idea del Canada e dell’Australia di indicare anno per anno non solo quanti, ma anche quali tipologie di lavoratori possano realisticamente essere accolti dall’Italia (esempio: quante badanti, quanti per l’agricoltura, e così via). In questo modo, si può avere una ragionevole speranza che chi arriva sia ben assorbito dal mercato del lavoro, con benefici sia per loro sia per noi. Questo è un modo serio di fare le cose: stabilire un numero, e insieme delle tipologie, che, quando arrivano, possano davvero essere accolti, integrati, assorbiti, messi al lavoro.

Ma oltre questi limiti fisiologici, tutto può portare al caos, a esplosioni di confusione e rabbia che la politica farà bene a prevedere. I toni urlati non mi piacciono, e quando si parla di esseri umani anche le parole vanno maneggiate con cura, senza trasformare tutto in propaganda. Ma è evidente che, dinanzi a una situazione incontrollabile, non “assorbibile” dal nostro mercato del lavoro, bisognerebbe per lo meno valutare un altro aspetto (extrema ratio dolorosa) della politica australiana: “fermare le navi per fermare le morti”, spiegando che l’Italia non può accogliere sbarchi illimitatamente”.

 

 

Category: Politica

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Comments (1)

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  1. Toni Carbone ha detto:

    Con qualche anno di ritardo rispetto a Meloni e Salvini, ma anche Fitto ci è arrivato.
    E meno male che qualcuno urla certe verità in modo tale che anche chi è duro d’orecchi (e di comprendonio) possa sentire.

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