ULTIM’ORA / UN ARRESTO PER L’OMICIDIO DI COPERTINO / ECCO GLI ELEMENTI DI ACCUSA A CARICO DEL PRESUNTO RESPONSABILE COME DETTAGLIATO DAGLI INQUIRENTI

| 29 Ottobre 2021 | 0 Comments

(e.l.)______

Chi era la “persona nera che stava accovacciato sotto al muretto”, della villetta e che aveva sparato, come l’aveva descritta l’unico testimone diretto, il figlio della vittima con il quale il padre stava ritornando a casa dopo la cena in casa della sorella?

Le indagini degli inquirenti (nella foto il Comando provinciale di Lecce) avevano rapidamente escluso sia la pista della criminalità organizzata, sia quella del contesto professionale della vittima, e fin dai primi giorni si erano concentrate invece sulla sua vita privata.

L’ex maresciallo dei Carabinieri in pensione, peraltro uomo molto riservato, separato dalla moglie, da alcuni mesi aveva intrapreso una relazione con la figlia dell’anziano arrestato oggi, anch’ella separata.

Proprio la separazione della figlia non era stata accettata  né da lui, né dalla moglie e, stando a quanto emerso dalle indagini, aveva portato a un progressivo allontanamento fra i due anziani coniugi e la loro figlia, che nel frattempo si era separata appunto a tutti gli effetti dall’ ex marito e aveva dato quindi seguito alla nuova relazione.

 

Se quindi il movente sarebbe da ricercare secondo gli inquirenti nel fatto che i due anziani ritenessero l’ex  maresciallo dell’Arma responsabile del deterioramento dei rapporti con la loro figlia, quali sono gli indizi di colpevolezza che hanno portato al provvedimento odierno, firmato dal gip del Tribunale di Lecce Sergio Mario Tosi e richiesto dai pm Alberto Santacatterina e Paola Guglielmi?

 

Sono – come dettagliato dagli investigatori – le immagini di un sistema di videosorveglianza installato in una zona non distante dall’area sosta camper “Santa Chiara“, di cui Michele Aportone è il titolare, che lo riprendono quando, a bordo del suo FIAT Ducato alle ore 19.30 circa  del 3 maggio, esce per raggiungere l’abitazione di Copertino; immagini che lo riprenderanno anche al rientro in quella stessa area camper alle ore 22.30 circa.

Tragitto che Michele Aportone non avrebbe compiuto interamente a bordo del furgone, infatti le risultanze investigative avrebbero evidenziato come ad un certo punto, dopo aver lasciato il furgone nei pressi di una carrozzeria di Leverano, avesse continuato il percorso a bordo di un ciclomotore,   evidentemente caricato a bordo in precedenza.

Questo ciclomotore è stato rinvenuto bruciato, proprio nei pressi dell’area camper,  a opera, secondo i pm, dall’anziano, che si era preoccupato di distruggerlo per scongiurare la scoperta di tracce.

Ulteriori sviluppi dalle indagini sono arrivati dagli esami scientifici eseguiti dal RIS di Roma che hanno accertato la presenza di minuscole particelle di polvere da sparo sugli indumenti dell’anziano, riconducibili ai colpi esplosi da un fucile da caccia, arma peraltro ancora oggetto di assidua ricerca da parte dei militari.

Un’arma che non è stata trovata.

Questo dunque il quadro indiziario a carico del presunto omicida, che da questa mattina si trova nel carcere di Borgo San Nicola, in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto nei prossimi giorni.

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LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente

ULTIM’ORA / UN ARRESTO PER L’OMICIDIO DI COPERTINO

 

Category: Cronaca

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